Fondi europei per l’infrastruttura di Bucarest
Molto critico nei confronti dell’amministrazione di Bucarest per ciò che considera l’incapacità di accedere a fondi europei non rimborsabili per l’infrastruttura, il commissario europeo per la politica regionale, Corina Creţu, ha dato una buona notizia, mercoledì. Ha reso pubblico che l’esecutivo comunitario ha approvato lo stanziamento di 517 milioni di euro alla costruzione di una parte della linea di metropolitana che collegherà il centro di Bucarest e l’Aeroporto Henri Coandă Otopeni, il maggiore in Romania, un progetto inserito dalle autorità romene nel Programma Operativo Grande Infrastruttura. Il cofinanziamento europeo è destinato alla costruzione di un tratto di 6 chilometri su un totale di oltre 14 chilometri, che rappresentano la lunghezza totale della Magistrale 6 della metropolitana Stazione Ferroviaria Nord – Aeroporto Henri Coandă. Il progetto prevede anche la costruzione di sei nuove fermate sotterranee di metropolitana tra la zona 1° Maggio nel centro di Bucarest e un complesso commerciale che si trova sulla strada verso Otopeni, nonché l’acquisto di 12 treni.
Ştefan Stoica, 14.02.2019, 13:54
Molto critico nei confronti dell’amministrazione di Bucarest per ciò che considera l’incapacità di accedere a fondi europei non rimborsabili per l’infrastruttura, il commissario europeo per la politica regionale, Corina Creţu, ha dato una buona notizia, mercoledì. Ha reso pubblico che l’esecutivo comunitario ha approvato lo stanziamento di 517 milioni di euro alla costruzione di una parte della linea di metropolitana che collegherà il centro di Bucarest e l’Aeroporto Henri Coandă Otopeni, il maggiore in Romania, un progetto inserito dalle autorità romene nel Programma Operativo Grande Infrastruttura. Il cofinanziamento europeo è destinato alla costruzione di un tratto di 6 chilometri su un totale di oltre 14 chilometri, che rappresentano la lunghezza totale della Magistrale 6 della metropolitana Stazione Ferroviaria Nord – Aeroporto Henri Coandă. Il progetto prevede anche la costruzione di sei nuove fermate sotterranee di metropolitana tra la zona 1° Maggio nel centro di Bucarest e un complesso commerciale che si trova sulla strada verso Otopeni, nonché l’acquisto di 12 treni.
“Questo investimento dal Fondo di Coesione migliorerà la vita quotidiana di 1,8 milioni di cittadini che beneficeranno di connessioni di trasporto migliori verso più destinazioni di Bucarest”, ha dichiarato Corina Creţu. “Spero — ha detto il commissario — che entro il 2023, la scadenza prevista per l’implementazione del progetto, le autorità romene trovino soluzioni per portare a compimento la Magistrale 6, di modo che si possa circolare sulla nuova linea di metropolitana fino all’Aeroporto Internazionale Otopeni”.
La ministra dei fondi europei, Rovana Plumb, ha salutato l’annuncio, precisando di aspettare che la Metrorex, la compagnia nazionale che gestisce la metropolitana, avvii i lavori a questo progetto di grande importanza per l’aumento della mobilità a Bucarest e nel confinante distretto di Ilfov. L’inizio dei lavori alla Magistrale 6 è previsto per la seconda parte di quest’anno.
D’altra parte, perché la Commissione Europea non finanzia tutto il progetto? Stando all’associazione non governativa Pro Infrastruttura, che critica costantemente il modo in cui le autorità romene gestiscono il settore trasporti, il motivo sarebbe che Bucarest non ha offerto spiegazioni credibili sui possibili punti deboli del progetto. Tra l’altro, la Commissione Europea esprimeva il timore che i preventivi non fossero realistici, cioè inferiori alla media dei prezzi per chilometro praticati in Romania, e criticava il fatto che la Magistrale M6 non prende in considerazione la costruzione del nuovo terminal all’Aeroporto Otopeni. Altri aspetti rimasti ancora non chiariti dalle autorità di Bucarest — afferma Pro Infrastruttura — riguardano la perturbazione del traffico stradale sulla già affollatissima strada nazionale DN1 e le stime troppo ottimistiche sui tempi necessari per l’implementazione del progetto, di 4,5 ani.