Fondi europei per la Romania
Il Commissario europeo per la politica regionale, Corina Creţu, esorta la Romania ad accelerare l’implementazione dei progetti finanziati con fondi europei e si dichiara scontenta del ritardo nell’ultimazione dei progetti di infrastruttura e del fatto che, in generale, le autorità sono lente nell’implementazione.
Daniela Budu, 30.01.2018, 12:53
Il Commissario europeo per la politica regionale, Corina Creţu, esorta la Romania ad accelerare l’implementazione dei progetti finanziati con fondi europei e si dichiara scontenta del ritardo nell’ultimazione dei progetti di infrastruttura e del fatto che, in generale, le autorità sono lente nell’implementazione.
In visita a Bucarest, Corina Creţu ha spiegato che in Romania esistono troppe autorità locali di ogni tipo, mentre in altri Paesi c’è un unico ente gestore per ciascuna regione, con il quale la Commissione Europea comunica direttamente. Il Commissario richiama l’attenzione che, nonostante i progressi realizzati negli ultimi mesi, la Romania rischia di perdere fondi europei importanti. Corina Creţu: “C’è ancora il rischio che alcuni fondi vadano persi, ma gli sforzi non devono essere interrotti, anzi, bisogna aumentarli. Sono contenta che sono state proposte delle misure che, se venissero applicate, porterebbero a risultati immediati, evitando in questo modo la situazione in cui la Romania perde fondi europei significativi a causa del disimpegno”.
All’incontro con l’esponente di Bruxelles, il governatore della Banca Centrale, Mugur Isărescu, ha parlato dei vantaggi dei fondi comunitari ed ha affermato che negli ultimi dieci anni, da quando è membro dell’UE, la Romania ha beneficiato di fondi europei dal budget UE di oltre 45 miliardi di euro. Considerato il contributo della Romania al budget dell’Unione Europea, le entrate nette da fondi europei sono ammontate a circa 30 miliardi di euro, ha precisato Isărescu. Il capo della Banca Centrale della Romania ha insistito che i fondi europei rappresentano un’opportunità di modernizzazione per la Romania, soprattutto per quanto riguarda l’infrastruttura, non solo quella di trasporto, ma anche quella dell’istruzione e della sanità. Egli ha ammonito che, senza fondi europei, la Romania resterebbe senza una fonte essenziale di capitale ed ha sottolineato che il ritardo dell’entrata di fondi europei oppure l’entrata di somme più basse influiscono sull’equilibrio del mercato valutario e sul tasso di cambio. Ad esempio, per il periodo 2014-2020, la Commissione Europea ha messo a disposizione della Romania più di 20 miliardi di euro per investimenti nell’economia e finora è entrato in Romania solo il 5% di questa somma.
Corina Creţu ha spiegato che nel prossimo periodo sarà stabilita una prima bozza del futuro budget pluriannuale dell’Unione post 2020, e che la politica di coesione registrerà cambiamenti e riforme. Corina Creţu: “Il settimo rapporto sulla politica di coesione dimostra chiaramente che una qualità più bassa dell’atto di governo, una bassa capacità amministrativa delle autorità impediscono lo sviluppo economico. Perciò, in qualsiasi Paese è necessario che siano continuate le riforme strutturali, in diretta relazione con l’agenda di riforme dell’UE”.
Il commissario ha sostenuto la necessità della totale semplificazione delle procedure burocratiche per l’accesso ai fondi europei, di modo che ci sia ununica serie di regole, una questione che va negoziata — è del parere Corina Creţu — tra la Commissione Europea, il Consiglio Europeo e il Parlamento Europeo.