Fondi europei: Corte Europea dei Conti segnala deficienze
Quasi 7 miliardi di euro, pari al 4,7% del budget del 2013, sono stati spesi in modo sbagliato dai Paesi Ue. Lo rileva il rapporto annuo della Corte Europea dei Conti, il quale precisa che si tratta di un gran numero di errori scoperti nel settore agricolo, e che la Romania si annovera tra i Paesi nel mirino. Stando al rapporto, i fondi in oggetto non sono stati utilizzati in conformità alla legislazione applicabile, ma ciò non rappresenta l’indizio di una frode. I settori più esposti agli errori nelle spese sono stati la politica regionale, i trasporti e l’energia, lo sviluppo rurale, l’ambiente, la pesca e la salute, nonchè i programmi nel settore agricolo. Il documento rileva inoltre che gran numero degli errori in questo ultimo settore sono dovuti a dichiarazioni o richeste di pagamento inesatte inoltrate dai beneficiari, l’errore più frequente essendo la dichiarazione di una superficie di terreno maggiore.
Corina Cristea, 06.11.2014, 12:56
“Ad esempio, al capitolo fondi per l’agricoltura si è constatato che in Germania, Irlanda, Grecia, Francia, Polonia e Romania sono stati compiuti errori pechè certi terreni dichiarati come pascoli permanenti per cui sono stati concessi fondi erano in realtà coperti di vegetazione non eleggibile e sarebbero dovuti essere esclusi dal pagamento del sussidio. Allo stesso tempo, sono stati scoperti casi di inosservanza dei requisiti agroambientali in stati come Italia, Romania, Olanda, Polonia e Ungheria. L’esame dalla Corte dei sistemi di controllo nel campo dello sviluppo rurale rileva carenze nei controlli delle condizioni di eleggibilità o il rischio del doppio finanziamento in sei degli otto stati membri esaminati, ossia Germania, Spagna, Italia, Lettonia, Romania e Malta”, ha spiegato la corrispondente di Radio Romania a Bruxelles, Cerasela Radulescu.
“D’ora in poi, ci dev’essere un controllo e un management più attento dei fondi comunitari”. Lo ha sottolineato il presidente della Corte Europea dei Conti, Vitor Caldeira, precisando che “se i cittadini Ue non hanno una percezione chiara sul valore aggiunto delle spese Ue non ci si godrà della loro fiducia”.
D’altra parte, la Corte Europea dei Conti ha salutato gli sforzi della Commissione Europea di correggere gli errori e recuperare i fondi, valutando che senza queste azioni il tasso totale di errore sarebbe stato del 6,2% del totale delle spese, anzichè del 4,7%. Questo rapporto, che la Corte dei Conti Europea invia ai 28 Paesi membri dell’Ue per segnalare i problemi scoperti dagli esperti, arriva in un momento in cui Bruxelles si confronta con pressioni crescenti da parte degli Stati membri per la riduzione delle spese.
(traduzione di Adina Vasile)