Fiscalità: dal 1 luglio calano contributi
Il Governo di Bucarest sta preparando nuove misure fiscali per il 2014, tra cui la riduzione del 5% dei contributi pagati dai datori di lavoro per i loro dipendenti. Il Governo aveva annunciato questa intenzione già dallo scorso anno, condizionando, però, la sua applicazione da sufficienti entrate alle casse dello stato.
Roxana Vasile, 10.01.2014, 12:45
Tra l’altro, l’Esecutivo contava sull’aumento dell’accisa sui combustibili, prevista per i primi dell’anno, secondo quanto era stato concordato con il Fondo Monetario Internazionale, in base all’accordo di tipo preventivo, però, in seguito alle pressioni del presidente Traian Basescu, la crescita dell’accisa è stata rinviata. Il ministro delle Finanze, Daniel Chitoiu, ha spiegato che la riduzione dei contributi è stata resa possibile dalla buona raccolta delle tasse.
“I calcoli fatti all’elaborazione della Finanziaria consentono il calo dei contributi sociali del 5% a partire dal1 luglio 2014. Il rinvio di tre mesi della crescita dell’accisa di 7 eurocentesimi avrà un impatto sul bilancio stimato a 600 milioni. Contempliamo il loro recupero dal miglioramento della raccolta delle entrate alle casse dello stato e anche da maggiori incassi dalla tassa sulle costruzioni speciali”, ha detto il ministro.
I liberali, che fanno parte della coalizione governativa, vogliono anche l’eliminazione della tassa sul reinvestimento dei profitti, se i calcoli economici del Governo offrono questa possibilità e se il FMI darà luce verde in tal senso. Al momento non si può dire come e se verrà applicata nel 2014 una simile misura che contribuirebbe al rilancio economico. Il leader liberale Crin Antonescu dichiarava che il premier socialdemocratico Victor Ponta è aperto all’idea di eliminare la tassa sul reinvestimento dei profitti.
I più recenti dati indicano quasi una parità tra i profitti e le perdite delle aziende. Solo che il 70% delle perdite arrivano dalle piccole e medie imprese, decapitalizzate in questo periodo di crisi, mentre i profitti sono registrati dalle multinazionali. Quindi, l’esenzione dalla tassa sul reinvestimento del profitto sarebbe una boccata d’ossigeno per le imprese a capitale romeno, offrendo la possibilità di fare investimenti e creare posti di lavoro.