Finanziaria: redditi e imposte nel 2014
Almeno fino alla fine dell’anno, i romeni possono stare tranquili; sebbene in seguito alla manovra bis, i fondi stanziati al Ministero del Lavoro siano diminuiti seriamente, ci sono i soldi necessari, entro la fine del 2013, per il pagamento delle pensioni, dei sussidi di disoccupazione e di tutti i benefici sociali. Per quanto riguarda le crescite salariali del 2014 nel settore pubblico, il ministro del Lavoro, Mariana Campeanu ha valutato che i medici residenti, gli insegnanti delle scuole medie e gli assistenti sociali dovrebbero annoverarsi tra le categorie che beneficino di indicizzazioni maggiori, qualora il Governo adotti la variante degli aumenti differenziati.
Roxana Vasile, 31.10.2013, 12:34
Per ora, il Governo di Bucarest ha in vista tre scenari: sia una crescita salariale del 3% per tutti i dipendenti pubblici; sia per tutti i dipendenti pubblici, ma differenziata; sia solo per certe categorie, caso in cui l’aumento salariale potrebbe sfiorare il 10-20%. Qualsiasi sarà la variante adottata, sarà legata, tra l’altro, al miglioramento della raccolta degli introiti al bilancio. Come spiegava il ministro delle Finanze, Daniel Chitoiu, i target di raccolta per il periodo luglio-settembre non sono stati raggiunti, però si spera in un miglioramento dell’attività dell’Agenzia delle Entrate nell’ultimo trimestre di quest’anno, dopo la sua riorganizzazione a livello regionale e territoriale. Allo stesso tempo, a partire da novembre, comincerà a funzionare la Direzione Antifrode, il cui ruolo sarà di contrastare l’evasione fiscale.
“Speriamo in un rinvigorimento dell’economia nell’ultima parte dell’anno. Miriamo, inoltre, ad ottenere una crescita degli introiti al bilancio generale consolidato in seguito a maggiori incassi, spero io, dall’imposta agricola, la quale come, sapete, è stata adottata a gennaio, ma ha come scadenze dei pagamento il 25 ottobre e il 15 dicembre, nonchè anche dalle imposte sui redditi supplementari ottenuti in seguito alla liberalizzazione del prezzo dei gas”, ha spiegato il ministro Daniel Chitoiu.
Allo stesso tempo, il Governo ha annunciato che, per coprire la differenza tra introiti e spese, prende in calcolo anche l’estensione della base d’imposizione. I datori di lavoro temono però che ciò potrebbe provocare fallimenti a catena.
“Se viene aumentata la quota d’imposizione, mentre tutti i Paesi la riducono proprio per sostenere al massimo l’ambiente d’affari, per mantenerlo valido e competitivo, si assisterà, probabilmente, alla chiusura di molti affari e ad un aumento della disoccupazione, in modo naturale”, spiega Cristian Parvan, segretario generale dell’Associazione degli Imprenditori romeni.
Gli imprenditori propongono, di conseguenza, al posto degli aumenti di tasse, il cambiamento del modello economico su cui si basa, attualmente, la Romania. Nella loro visione, la struttura economica dovrebbe essere più performante, affinchè possa generare fatturati e margini di profitto maggiori e lo stato possa riscuotere tasse e imposte allo stesso livello.