Finanziaria 2014: via libera dal Parlamento
La plenaria del Parlamento romeno ha approvato la Finanziaria per il 2014, in cui il Governo ha previsto una leggera crescita delle pensioni e dei salari dei pubblici dipendenti, che potrebbe essere applicata proprio dal 1 gennaio 2014, secondo quanto ha dichiarato il premier Victor Ponta.
România Internațional, 05.12.2013, 13:52
Il bilancio di stato e quello della previdenza sono stati adottati nella forma gradita in precedenza dalle commissioni parlamentari bilancio-finanze.
La Finaziaria è stata elaborata tenendo in considerazione una crescita economica stimata al 2,2% nel 2014, un’inflazione del 2,4% e un tasso di cambio medio di 4,45 lei per un euro. Il budget di 230 miliardi di lei (circa 50 miliardi di euro) prevede anche la crescita del salario minimo a due tappe fino a 900 lei (circa 200 euro).
L’opposizione ha sostenuto circa 1.400 emendamenti, ma nessuno è stato adottato in plenaria. Il leader democratico-liberale Vasile Blaga sostiene che la bozza di Finanziaria votata dalla maggioranza dell’Unione social-liberale nuoce all’economia e al tenore di vita dei romeni.
Questa bozza di bilancio è contro il potere d’acquisto dei romeni e non ha nulla a che fare con la minima intenzione di assicurare l’ambiente d’affari per creare posti di lavoro”, ha detto Vasile Blaga.
Invece, la maggioranza sostiene che le imposte e le tasse previste dalla legislazione per l’anno prossimo interessano l’imprenditoria e non direttamente i cittadini. Il budget per il 2014 non prevede tagli per alcuna categoria sociale, sottolinea il premier Victor Ponta.
In fin dei conti, il budget riflette il programma politico con il quale ci siamo candidati alle elezioni. Il budget non prevede nessun taglio da nessuno. Ogni categoria importante, che si tratti di pensionati, agricoltori o di insegnanti e medici, riceve qualcosa in più”, ha detto il premier.
Dopo il rifiuto del Governo di rinunciare alla crescita delle accise sui combustibili di 7 eurocentesimi, il presidente Traian Basescu ha dichiarato che invierà la Finanziaria al riesame del Parlamento, e se individuerà situazioni non conformi alla legge fondamentale, la contesterà alla Corte Costituzionale.