Finanziaria 2014: budget promulgato dal capo dello stato
La vertenza tra il capo dello stato Traian Basescu e il premier Victor Ponta sull’applicazione della controversa accisa sui carburanti, che il governo intendeva introdurre dal 1 gennaio, rischiava di mandare di nuovo la Romania in tilt.
Ştefan Stoica, 19.12.2013, 13:30
La vertenza tra il capo dello stato Traian Basescu e il premier Victor Ponta sull’applicazione della controversa accisa sui carburanti, che il governo intendeva introdurre dal 1 gennaio, rischiava di mandare di nuovo la Romania in tilt.
Però, in seguito a una discussione decisiva tra presidente e premier sulla Finanziaria, il compromesso è diventato possibile. Il governo ha rinviato di tre mesi l’applicazione dell’accisa, e il presidente ha dato luce verde al budget. Il premier ha salutato la decisione.
“Un piccolo compromesso per avere budget e per poter, dal 1 gennaio, pagare le pensioni, i salari ai medici, far partire le sovvenzioni e tutte le cose importanti che ci siamo prefissi. Credo che, in fin dei conti, sia un sacrificio che vale la pena di fare. Sarebbe ottimo se venisse accertato che i soldi provenienti dall’accisa non sarebbero necessari. Se sarà così, tanto meglio”, ha detto il premier.
L’accisa supplementare sui carburanti è contestata non solo dal presidente, che la ritiene un ostacolo al rinvigorimento economico e un peso per la popolazione, ma anche dai trasportatori stradali, i primi colpiti direttamente dal caro gasolio.
Traian Basescu vuole che il governo rinunci completamente all’accisa e considera la sua accettazione un errore nei negoziati con il Fondo Monetario Internazionale e la Commissione Europea.
“Sono convinto che la tassa possa essere evitata completamente, e questo sarà il mio obiettivo nelle discussioni con il FMI e l’UE a gennaio. Non convaliderò nessuna lettera al board del FMI che preveda la crescita delle tasse sui combustibili”, ha detto Traian Basescu.
Il capo dello stato ha precisato che, per il budget, la mancanza dell’accisa significa una perdita di 600 milioni di lei (circa 140 milioni di euro), fondi che, a suo avviso, potrebbero essere presi dal Ministero dello Sviluppo o dalla tassazione supplementare del gas.
Il presidente spiega che la riduzione dell’evasione fiscale e la rinuncia definitiva alla tassazione supplementare dei carburanti creerà le premesse per il calo dei contributi alla previdenza, richiesto dalle compagnie e promesso dal Governo.
Inizialmente, la nuova accisa sui carburanti era ritenuta obbligatoria per sostenere il bilancio e mantenerlo entro il deficit del 2,2% del Pil, convenuto con il FMI e la Commissione Europea. La Finanziaria per il 2014 è stata elaborata in base a una crescita stimata al 2,2% del Pil, un’inflazione del 2,4% e un tasso di cambio di 4,45 lei per un euro.