Finanze: ministro Teodorovici, rientriamo nel deficit
In Romania, il deficit di bilancio per il 2018 non supererà il 3% del PIL. Lo ha assicurato nuovamente il ministro della Finanze, Eugen Teodorovici, intervistato ieri da una tv privata, contraddicendo economisti dell’opposizione parlamentare di destra, i quali avevano sostenuto che il deficit sarebbe arrivato al 5%. Un deficit di bilancio inferiore al 3%. Noi abbiamo indicato una cifra che si aggira sul 2,9, anche se non abbiamo ancora i dati ufficiali sull’esecuzione relativi al mese di dicembre, che saranno resi noti il 25 gennaio. Quindi, neanche se ne parla di superare il 3%, ha spiegato il ministro.
Roxana Vasile, 07.01.2019, 13:41
Un altro tema sensibile nella relazione – questa volta – tra il presidente Klaus Iohannis e il governo PSD-ALDE è la Finanziaria per il 2019. Nei giorni scorsi, il capo dello stato definiva come un problema grave la mancanza di un ddl sulla Finanziaria, che va risolto dal governo, chiedendo al PSD di offrire spiegazioni. Eugen Teodorovici ha precisato che la bozza della Finanziaria potrebbe essere presentata nei giorni prossimi, per andare al dibattito del Parlamento ai primi di febbraio. Abbiamo il parere del Consiglio Supremo di Difesa, ma restano ancora quelli del dialogo sociale, del Consiglio Economico e Sociale e del Consiglio Fiscale, affinchè, quando il Parlamento deciderà di riunirsi, a fine gennaio o ai primi di febbraio, la bozza sia già approvata dal Governo. Non c’è nessun blocco, ha aggiunto il ministro.
Nel bilancio per il 2019 si ritrovano tutte le misure fiscali adottate di recente dal Governo. La Finanziaria dovrebbe prevedere la crescita del salario minimo o del punto pensione. D’altra parte, dal 2019, alle multinazionali che inviano all’estero il profitto ricavato in Romania potrebbe essere applicata un’imposta in più rispetto alle somme che mandano via dal Paese.
Eugen Teodorovici ha inoltre annunciato che inviterà al Ministero delle Finanze il governatore della Banca Centrale, Mugur Isarescu, e il presidente dell’Associazione Romena delle Banche, per discussioni sul sistema bancario. Un simile incontro era necessario, ha detto il ministro, in quanto ha sentito che la Banca Centrale facesse delle pressioni aggressive per impedire la riduzione dell’indice Robor, il riferimento nella concessione dei mutui, che negli ultimi anni ha registrato delle fluttuazioni sia a scapito delle compagnie che delle persone fisiche. Se nel 2006 il Robor era indicato allo 0,86, a settembre 2018 aveva raggiunto il 3,30. Prima di Capodanno, il Governo ha istituito, tramite un’ordinanza d’urgenza, la cosiddetta tassa sulla cupidigia applicabile alle banche se il Robor supera il 2%. Una tassa criticata soprattutto dagli ambienti bancari.