Finanze: BC riduce riserve minime obbligatorie
La Banca Centrale della Romania ha deciso già dalla prima seduta dell’anno di ridurre le riserve minime obbligatorie in lei e valuta e lasciare sul mercato liquidità maggiori a lungo termine, necessarie a finanziare l’economia. Così, la Banca Centrale continua la politica volta a ridurre il tasso di riferimento, misura applicata per la quinta volta di seguito, in un nuovo tentativo di rilanciare i mutui.
Corina Cristea, 09.01.2014, 12:46
Il valore stabilito, pari al 3,75% all’anno, rappresenta un nuovo minimo storico, e la decisione è stata resa possibile dal continuo calo dell’inflazione, secondo quanto ha dichiarato il Governatore Mugur Isarescu. A suo avviso, nella prima metà dell’anno questo indice potrebbe raggiungere persino l’1%.
Abbassati anche i tassi delle riserve minime obbligatorie per lei, dal 15 al 12%, e per la valuta, dal 20 al 18%. Si tratta delle somme minime che le banche commerciali sono tenute a mantenere presso la Banca Centrale. A questo punto, le maggiori liquidità disponibili per le banche saranno volte ad appoggiare i crediti, ha dichiarato Mugur Isarescu. Cosa faranno le banche?
“Alcune si impegneranno di più nei crediti, altre valuteranno di più le condizioni per concederli, e probabilmente accelereranno il ritmo in tal senso, rivaluteranno anche la situazione dei propri clienti. Altre, invece, che hanno debiti da pagare, faranno dei calcoli e pagheranno i debiti. Non darei una linea direttiva. Complessivamente, credo sia una misura volta a stimolare i crediti”, ha detto il Governatore.
Già dai primi di dicembre 2013, Mugur Isarescu dichiarava che, per sostenere i mutui, la Banca Centrale è pronta a ridurre le riserve minime obbligatorie nel 2014, che, prese insieme, sfiorano i 6 miliardi di euro per valuta e 3-4 miliardi di euro per i lei, anche se il mercato monetario registra un eccesso di liquidità stimato a circa 2 miliardi di euro.
Riducendo le riserve in valuta, le banche rimarranno con circa 500 milioni di euro che, se non inviano alle banche-madri, butteranno sul mercato, il che significa una pressione verso l’apprezzamento della moneta nazionale, ha aggiunto il Governatore.
D’altra parte, neanche le somme disponibili con la riduzione delle riserve in lei saranno in grado di far pressione sul deprezzamento della moneta nazionale, ha sottolineato ancora Mugur Isarescu. Comunque, il Governatore auspica che la decisione della Banca Centrale di abbassare il tasso di interesse della politica monetaria non spingerà le banche commerciali a ridurre gli interessi per i depositi in lei.