Finanze: Banca Centrale riduce tasso interesse
Nella prima seduta di politica monetaria del 2015, il Consiglio di amministrazione della Banca Centrale romena ha deciso di ridurre il tasso di interesse di politica monetaria dal 2,75% al 2,5%, a partire dall’8 gennaio. Si tratta di un nuovo minimo storico raggiunto da questo parametro, la Banca rimanendo in questo modo coerente nelle sue azioni volte a stimolare i mutui in moneta nazionale.
Corina Cristea, 08.01.2015, 10:58
Nel 2014, la Banca Centrale di Romania ha abbassato più volte il tasso di politica monetaria, dal 4 al 2,75% all’anno. Nello stesso periodo, la Banca ha diminuito i tassi delle riserve minime obbligatorie sia in lei che in valuta, ora questi tassi rimanendo però immutati.
Stando al governatore Mugur Isarescu, la decisione di ridurre il tasso di politica monetaria è stata presa in seguito al calo del tasso annuo dell’inflazione e al suo livello inferiore ai valori previsti, in seguito al declino dei prezzi volatili e all’inflazione bassa nell’eurozona.
“Il tasso annuo dell’inflazione è sceso all’1,26% a novembre 2014, dall’1,44% a ottobre 2014, e a novembre 2014 il tasso medio annuo dell’inflazione è stato dell’1,1%, leggermente inferiore al livello dell’1,2% del mese precedente. Il tasso medio annuo dell’inflazione, determinato in base all’indice armonizzato dei prezzi al consumo — indice rilevante per valutare il processo di convergenza con l’UE — si è mantenuto al livello dell’1,4%”, ha dichiarato il governatore della Banca Centrale.
L’economia romena ha però bisogno anche di altre misure per consolidarsi, aggiunge Mugur Isarescu. “Il Consiglio di amministrazione della Banca nazionale della Romania considera che un mix adeguato di politiche economiche in linea con i provvedimenti degli accordi di finanziamento esterno, accanto a un processo sostenibile di intermediazione finanziaria e a una retribuzione adeguata dei depositi bancari, sono essenziali per consolidare l’economia romena e rafforzare la sua resistenza a shock esterni”, ha aggiunto il governatore.
Il tasso di cambio della moneta nazionale nei confronti dell’euro si è mantenuto stabile lungo il 2014, e il ritmo annuo di crescita dei mutui in moneta nazionale è aumentato, ha precisato Mugur Isarescu. Nello stesso tempo, però, il settore privato non ha beneficiato di prestito sullo sfondo della riduzione dello stock di crediti in valuta e dello svolgimento del processo di eliminazione dei crediti non performanti.
In riferimento alla situazione in Grecia, il governatore ha valutato che presenta un grande pericolo e va tenuto in considerazione anche in Romania. Però, dice Mugur Isarescu, la Banca Centrale ha a disposizione gli strumenti necessari per gestire eventuali rischi.