Film romeni premiati alla Berlinale
Il tema della crisi dei rifugiati ha dominato la 66esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, il primo tra gli eventi più importanti dellanno nel settore della cinematografia. Per tradizione, profondamente ancorato nella realtà politica, il festival resta, in ugual misura, anche un portavoce dei difensori dei diritti umani. Se lanno scorso il Gran Premio è andato alla pellicola “Taxi Teheran” del dissidente iraniano Jafar Panahi, lOrso dOro e andato questanno a un documentario italiano, girato sullisola di Lampedusa, dedicato ai profughi arrivati in Europ: “Fuocoammare” del regista Gianfranco Rosi. Senza voci dalloff e senza commenti, “Fuocoammare” presenta, il parallelo, la vita quotidiana degli abitanti dellisola e quella degli immigrati che partono dal Nord Africa, viaggiano in condizioni disumane, molti di loro perdendo la vita tra le onde del Mediterraneo, solo una parte riuscendo ad arrivare nella “Terra Promessa”.
Roxana Vasile, 22.02.2016, 16:35
Dopo lOrso dArgento vinto lanno scorso dal romeno Radu Jude per la pellicola “Aferim!”, questanno il trofeo è andato, per la migliore regia, alla francese Mia Hansen-Love per il film “LAvenir” con Isabelle Huppert nel ruolo di una professoressa di filosofia. Premi anche per la Romania alla 66sima edizione della Berlinale. Il lungometraggio “Illegittimo”, il quarto film del regista Adrian Sitaru, è stato presentato alla sezione “Forum” ed ha ottenuto il premio della Confederazione Internazionale dei Cinema dArte. Una delle più intriganti pellicole romene degli ultimi anni, “Illegittimo” sarà lanciato in Romania il prossimo 18 marzo e racconota la storia di un amore illegittimo e di una famiglia in cui non cè limite tra moralità e legalità.
“Si tratta inanzitutto di una famiglia con quattro fratelli, di cui due gemelli. Si tratta di una storia dincesto, di una storia damore. E si tratta anche di vita e di morte. Non vorrei offrire troppi dettagli per coloro che vorranno vedere il film al cinema”, racconta il regista Ioan Sitaru.
E sempre il regista ha spiegato anche alcune tecniche usate nel suo film. “In una data situazione, lasciavo gli attori manifestarsi come nella vita reale, per vedere cosa succede, giravo quanto necessario, poi tutto il materiale era montato come in un documentario”.
Un altra produzione romena, il cortometraggio “Una notte a Tokoriki”, di Roxana Stroe, ha vinto il Premio speciale della sezione “Generation 14plus” dedicata ai giovani registi. Lazione si svolge in una discoteca improvvisata -“Tokoriki”, in cui lintera comunità di un villaggio partecipa alla festa per lanniversario dei 18 anni di Giannina. Il suo compagno assieme ad un amico le faranno un regalo a sorpresa che nessuno dimenticherà. (traduzione di Octavian Cordos)