Festival di musica in Romania
Da qualche anno, l’estate in Romania è cosparsa di numerosi festival di musica per ogni gusto – Neversea sul litorale del Mar Nero, Untold a Cluj, nel nord-ovest della Romania, Electric Castle al Castello Banffy, nel cuore della Transilvania, oppure Open Air Blues Festival a Brezoi, una piccola città forestale nei Carpazi Meridionali.
Roxana Vasile, 05.08.2019, 14:40
Da qualche anno, l’estate in Romania è cosparsa di numerosi festival di musica per ogni gusto – Neversea sul litorale del Mar Nero, Untold a Cluj, nel nord-ovest della Romania, Electric Castle al Castello Banffy, nel cuore della Transilvania, oppure Open Air Blues Festival a Brezoi, una piccola città forestale nei Carpazi Meridionali.
Il più recente festival, Untold, si è concluso domenica. Più di 100 mila persone hanno partecipato ai concerti dell’ultima notte, quando la principale attrattiva è stato un concerto pop, anziché uno spettacolo di musica elettronica, come finora. Lo stadio Cluj Arena, dove è stato collocato il palcoscenico principale, uno sui 10 palchi allestiti per il festival, è diventato insufficiente e gli spettatori si sono seduti persino sulle vie d’accesso per seguire lo spettacolo del famosissimo Robbie Williams, il quale ha avuto anche una sorpresa per gli spettatori — ha interpretato una delle canzoni in programma assieme a suo padre. “Lei è per la prima volta all’Untold? / -: No, per la quarta. / Ha un artista prediletto? / -: Mi piacciono tutti. Voglio vedere Robbie, voglio vedere anche Martin. Ci sono più artisti. L’idea è che l’atmosfera è fantastica, ci sono gli amici, siamo in gruppo, stiamo svegli fino all’alba, perché almeno quattro giorni all’anno è importante che il divertimento sia massimo.”
L’attuale edizione, la quinta, del Festival Untold è stata anche la più ampia. Più di 350 artisti sono saliti sui palcoscenici allestiti a Cluj. Quotato come uno tra i migliori festival nel mondo, Untold ha avuto come ospiti, quest’anno, tra l’altro, Armin van Buuren, Bastille, David Guetta e Martin Garrix.
“E’ come uno scatenamento di energia”, affermano i partecipanti al festival. Alcuni si sono dipinti il viso, si sono tinti i capelli, hanno scelto pettinature diverse, si sono messi abiti strappati oppure diversi pezzi di materiali per coprire parzialmente i loro corpi. Hanno cantato, hanno ballato, hanno riso, hanno parlato a voce alta oppure si sono sdraiati sull’erba. In una parola, hanno fatto tutto quello che è passato loro per la testa. Ai romeni si sono affiancati all’Untold anche giovani arrivati dall’estero, da migliaia di chilometri. Stando agli organizzatori, nei quattro giorni del Festival il numero totale dei partecipanti è arrivato a centinaia di migliaia di persone, più o meno quanto la popolazione di Cluj, da tutti i continenti: dall’Europa, ovviamente, ma anche da Paesi lontani, quali Brasile, Argentina, Cina, India oppure Australia.
Chi non si è recato nella zona di nord-ovest della Romania, a Cluj, ma ha scelto invece come destinazione di vacanza il litorale del Mar Nero, ha potuto vedere invece il festival “Out of Doors Fest” di Costineşti oppure “One! Festival” di Costanza.
In fine, siccome quest’anno ricorrono 50 anni dal leggendario festival di Woodstock, l’undicesima edizione del festival organizzato al castello Mocioni, nel distretto di Arad, nell’ovest del Paese, ha celebrato il movimento hippie ed ha offerto agli appassionati due giorni interi di musica folk in un’atmosfera “flower power” unica in Romania.