Festa Nazionale: celebrazioni nel Paese e all’estero
I romeni dell’intero mondo hanno celebrato il 1 dicembre la loro Festa Nazionale con cerimonie religiose, parate militari, concerti o ricevimenti, per ricordare la Grande Unione del 1918.
Roxana Vasile, 02.12.2014, 12:00
A Bucarest, oltre 2.700 militari, poliziotti, gendarmi, vigili del fuoco, dipendenti dell’intelligence, accanto a 280 mezzi da combattimento hanno partecipato alla parata organizzata, in prima, davanti al Palazzo del Parlamento, il secondo edificio amministrativo come dimensioni nel mondo, dopo il Pentagono.
A causa del maltempo, le aeronavi delle Forze Aeree non sono riuscite a decollare. Invece, la neve e il freddo non hanno impedito i bucarestini di venire in gran numero all’incontro con i militari del Paese o dei teatri operativi esterni. Per la prima volta, la parata di Bucarest ha avuto come ospiti anche militari della Moldova, accanto a colleghi di Francia, Polonia, Turchia e Stati Uniti.
In serata, Traian Basescu ha offerto il suo ultimo ricevimento in veste di capo dello stato, occasione per richiamare ai politici l’attenzione che non beneficieranno della fiducia dei cittadini se non agireranno nell’interesse nazionale.
“Oggi, i politici devono capire che i romeni vogliono, in primo luogo, stato di dirito, una giustizia davanti alla quale tutti siamo uguali, vogliono sanità assicurata a tutti, vogliono educazione, vogliono autostrade. I politici che non capiranno questa cosa, fra qualche anno saranno spazzati via dallo stesso popolo romeno”, ha dichiarato Traian Basescu.
Il futuro capo dello stato, Klaus Iohannis, il cui mandato inizierà il 22 dicembre, ha scelto di onorare con la sua presenza la città di Alba Iulia, nel cuore della Transilvania, laddove, 96 anni addietro, alla fine della prima Guerra mondiale, veniva compiuto il processo di costituzione dello stato nazionale unitario romeno, con l’entrata sotto l’autorità di Bucarest di tutte le province con popolazione a maggioranza romenofona della componenza degli imperi multinazionali confinanti.
Da lì, Klaus Iohannis ha trasmesso ai romeni un messaggio di unità nazionale. “Mi propongo di riscoprire insieme l’idea di unità nazionale. Cosa significa questa cosa? Significa assumere alcuni obiettivi nazionali. Significa azione congiunta nel raggiungerli e significa ripristino della fiducia”, ha detto Klaus Iohannis.
Nelle confinanti Ucraina o Ungheria, in Italia, Spagna, Francia od Oltreoceano, negli Stati Uniti, i romeni del mondo hanno celebrato la Festa Nazionale. Cosa si augurano?
“Una Romania molto più bella e molto più organizzata, da molti punti di vista e, probabilmente, entro un lasso di tempo quanto più breve, chi dirige il Paese riesca a riunirci tutti nel Paese”. “Vi auguro di essere felici! Vi auguro di avere forza e visione, di credere nella Romania moderna, nella Romania europea, nella Romania per la quale conta ogni suo figlio, che fosse a casa o all’estero”.