Festa delle Minoranze Nazionali in Romania
26 anni addietro, l’Assemblea Generale dell’ONU adottava la Dichiarazione sui diritti delle persone appartenenti alle minoranze nazionali, etniche, religiose e linguistiche. Il documento internazionale conferisce una garanzia complessiva dei loro diritti, cosicchè più stati hanno riconosciuto la sua importanza, adottando il 18 dicembre come Festa delle minoranze nazionali, istituita anche dalla Romania. Tutte le etnie del Paese – albanesi, armeni, bulgari, croati, greci, ebrei, tedeschi, italiani, ungheresi, polacchi, rom, russi di antico rito ortodosso, serbi, cechi e slovacchi, turchi, tartari, ucraini, macedoni e ruteni – celebrano la festa con eventi culturali, convegni e altre manifestazioni specifiche.
Mihai Pelin, 18.12.2018, 12:39
26 anni addietro, l’Assemblea Generale dell’ONU adottava la Dichiarazione sui diritti delle persone appartenenti alle minoranze nazionali, etniche, religiose e linguistiche. Il documento internazionale conferisce una garanzia complessiva dei loro diritti, cosicchè più stati hanno riconosciuto la sua importanza, adottando il 18 dicembre come Festa delle minoranze nazionali, istituita anche dalla Romania. Tutte le etnie del Paese – albanesi, armeni, bulgari, croati, greci, ebrei, tedeschi, italiani, ungheresi, polacchi, rom, russi di antico rito ortodosso, serbi, cechi e slovacchi, turchi, tartari, ucraini, macedoni e ruteni – celebrano la festa con eventi culturali, convegni e altre manifestazioni specifiche.
La Festa delle minoranze nazionali esprime l’interesse generale di vivere in una società della convivenza democratica, della tolleranza e della tutela della diversità, nel cui buon andamento siamo tutti impegnati, afferma il presidente Klaus Iohannis, lui stesso etnico tedesco, in un messaggio dedicato a questa celebrazione.
Mantenendo le tradizioni degli antenati, ma anche contribuendo in maniera pregevole alla modernizzazione dello stato e al delineamento della nostra identità europea, i rappresentanti delle minoranze nazionali hanno costruito, insieme alla maggioranza romena, il percorso democratico e filo-occidentale imboccato dalla Romania a partire da dicembre 1989, afferma il capo dello stato.
In un mondo della competizione e delle sfide globali, la promozione del dialogo interetnico come fattore di coesione sociale e sviluppo umano, la tolleranza, il rifiuto dello sciovinismo e la condanna della xenofobia devono definire la Romania, sottolinea ancora Klaus Iohannis.
Da parte sua, Varujan Pambuccian, rappresentante dell’etnia armena e capogruppo delle minoranze alla Camera, ha rivolto un messaggio dal Parlamento. Le minoranze nazionali di Romania sviluppano la loro identità etnica, affermandola non solo in base a certe leggi, bensì ad un aspetto molto più importante, precisamente ad un processo iniziato in uno dei momenti astrali della Romania, 100 anni fa, quando il popolo romeno ha deciso di costituire la nazione moderna e la Grande Romania insieme ai popoli che vivevano sul territorio della Romania storica e con i quali aveva abbinato la sua storia, afferma Varujan Pambuccian.
La Romania è un modello europeo in materia di tutela dei diritti delle minoranze nazionali, che supera gli standard internazionali e sostiene il loro impegno nel processo decisionale riguardante la società nel suo insieme. 18 minoranze nazionali riconosciute sono rappresentate d’ufficio alla Camera dei Deputati. Dal 1996, l’Unione Democratica Magiari di Romania, il partito politico della più numerosa etnia, è stata inclusa parecchie volte nelle squadre di governo di coalizione succedutesi a Bucarest.