Ferrovie: fallisce privatizzazione Divisione Merci
Ritenuto obiettivo strategico del Governo di Bucarest, il passaggio della compagnia in mani private si annovera tra gli impegni assunti dalla Romania con il Fondo Monetario Internazionale e l’Unione Europea nell’ambito dell’accordo firmato nel 2011, ma anche in quello successivo, di tipo preventivo, approvato proprio quest’autunno.
Roxana Vasile, 15.10.2013, 11:52
La privatizzazione della Divisione Merci delle Ferrovie si è svolta, comunque, al limite del fallimento, a causa dello scarso interesse degli investitori, ma anche delle contestazioni in materia di procedure.
Nei mesi scorsi, il Governo aveva approvato la vendita dell compagnia al Gruppo Ferroviario Romeno, dichiarato vincitore della gara, che sarebbe entrato in possesso di un importante parco immobiliare e avrebbe dovuto gestire circa 9.000 dipendenti, se avesse pagato circa 200 milioni di euro per il 51% delle azioni.
Però nessun accordo è stato raggiunto. Il proprietario del Gruppo Ferroviario Romeno, Gruia Stoica, sostiene di essere stato convocato al Ministero dei Trasporti per essere informato di non poter pagare il resto dei soldi che che doveva ancora allo Stato in base all’accordo di privatizzazione, in quanto non sarebbero state adempiute le condizioni del contratto: alcune banche creditrici della Divisione Merci delle Ferrovie non hanno espresso l’accordo per il cambiamento degli azionisti, e il Consiglio della Concorrenza non ha avuto il tempo necessario per pronunciarsi sulla transazione. L’imprenditore dice che si sono svolti lunghi negoziati per convincerlo di rinunciare ai risarcimenti.
“In 20 minuti siamo giunti alla conclusione che non erano sate adempiute le condizioni sospensive, dopo di che, per sei ore e mezzo, hanno tentato di convincerci di dichiarare che non ci rivolgeremo alla Commissione incaricata a gestire la privatizzazione. Se la compagnia verrà messa in vendita per 100 volte, allora parteciperò alla gara per le stesse 100 volte”, ha dichiarato l’imprenditore.
Dall’altro schieramento, il ministro dei Trasporti, la liberale Ramona Manescu, dichiara che il Gruppo Ferroviario Romeno avrebbe potuto pagare le azioni della compagnia, in quanto il Ministero ha adempiuto a tutte le condizioni per il trasferimento di proprietà. Ai sensi del contratto, se entro 60 giorni non vengono riunite le condizioni, l’accordo viene annullato, dichiara la Manescu.
“L’acquirente avrebbe potuto pagare oggi, rinunciando alle condizioni sospensive, ai sensi del contratto. Al momento, la Commissione incaricata a gestire la privatizzazione, insieme ai consulenti, stanno esaminanto la possibilità o l’opportunità che lo stato trattenga la garanzia”, ha detto il ministro.
Chi ha ragione si saprà solo se il contratto di compravendita venisse reso pubblico. Intanto, l’imprenditore Gruia Stoica rischia di perdere almeno 10 milioni di euro di risarcimenti, mentre lo Stato perde un’opportunità di vendere la Divisione Merci delle Ferrovie.