Evoluzioni nell’economia romena
In Romania, l’inflazione annua è scesa al -1,9% ad agosto, dal -1,7% nel mese precedente, raggiungendo un nuovo livello minimo storico negli ultimi 25 anni. Stando all’Istituto Nazionale di Statistica, si tratta del terzo mese consecutivo di calo. I più bassi prezzi sono stati quelli per i generi alimentari, di oltre il 7% ad agosto, rispetto allo stesso mese dello scorso anno. I maggiori cali di prezzi sono stati quelli per uova, zucchero, patate e farina di mais.
Daniela Budu, 11.09.2015, 13:36
In Romania, l’inflazione annua è scesa al -1,9% ad agosto, dal -1,7% nel mese precedente, raggiungendo un nuovo livello minimo storico negli ultimi 25 anni. Stando all’Istituto Nazionale di Statistica, si tratta del terzo mese consecutivo di calo. I più bassi prezzi sono stati quelli per i generi alimentari, di oltre il 7% ad agosto, rispetto allo stesso mese dello scorso anno. I maggiori cali di prezzi sono stati quelli per uova, zucchero, patate e farina di mais.
Stando agli analisti, la riduzione dell’IVA per i generi alimentari dal 24 al 9% e il calo del prezzo del petrolio a livello mondiale giustificano la maggior parte dell’inflazione annua negativa. La tendenza potrebbe restare negativa fino a maggio 2016, come effetto del taglio dell’IVA per i generi alimentari a giugno e della riduzione della quota standard dell’IVA al 20% il prossimo gennaio.
Il calo dell’inflazione è stato ancora più ripido rispetto alle stime degli analisti, i quali aggiungono che prima del 2017 l’inflazione non rientrerà nel target della Banca Centrale. Le cifre confermano le previsioni della Banca Centrale di quest’estate, stando alle quali l’inflazione si manterrà negativa nei prossimi tre trimestri.
Anche così, spiega il governatore della Banca Centrale, Mugur Isarescu, la Romania non rischia la deflazione poichè si sono delle pressioni inflazionistiche dalla direzione delle crescite salariali nel settore pubblico e si sta registrando una crescita del consumo che entro fine anno può raggiungere il 10%. Anche se non si ritrova totalmente nei prezzi, la riduzione dell’IVA per generi alimentari e bevande, spera l’esecutivo di Bucarest, aumenterà in tempo il consumo e darà una spinta alla crescita economica.
La Commissione Nazionale Prognosi ha migliorato di recente i dati relativi al 2015 sulla crescita economica dal 2,8 al 3,3%, e il ritmo potrebbe accelerarsi nei prossimi anni fino al 4% nel 2018. La Commissione Europea, la Banca Mondiale e la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo stima che l’economia crescerà mediamente di oltre il 3% nei prossimi anni.
La Romania è uno dei paesi dell’UE con la maggiore crescita economica nel secondo trimestre del 2015 rispetto al corrispettivo periodo del 2014. La buona crescita economica, la bassa inflazione, il tasso di cambio stabile della moneta nazionale, il leu, rispetto all’euro, e il basso debito pubblico rendono l’economia romena una possibile destinazione per gli investitori stranieri.
Accanto a Malta e R.Ceca, la Romania è il paese europeo con la maggiore crescita economica annua. Precisamente, nel secondo trimestre del corrente anno, rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, la Romania ha avuto una crescita economica del 3,7%, mentre Malta può vantare il 4,8%, e la R.Ceca il 4,4%.