Evoluzioni dell’economia romena
Il FMI stima per il 2017 una crescita delleconomia romena del 4,2% e “incoraggia” le autorità di Bucarest a mantenere il ritmo della lotta alla corruzione. Nel rapporto adottato giovedi, il FMI saluta i progressi compiuti dalla Romania nel ridurre gli squilibri economici dopo la crisi finanziaria globale, ma raccomanda un riorientamento delle politiche dallincentivazione del consumo verso il sostegno agli investimenti. Per quanto riguarda i rischi, il FMI sottolinea che il ddl sulla retribuzione unica, laumento delle pensioni e i nuovi tagli di tasse potrebbero influenzare negativamente il deficit di bilancio, che potrebbe arrivare questanno al 3,7% del Pil, mentre nel 2018 arriverà al 3,9%. Per evitare che laumento dei deficit metta in pericolo la stabilità fiscale, il FMI raccomanda il consolidamento a medio termine, sostenuto da riforme che aumentino lefficienza del settore pubblico. Allo stesso tempo, la percezione di rilassamento della prudenza fiscale potrebbe far calare la fiducia dei mercati, e questo rischio, assieme allaumento delle tensioni politiche, potrebbe intaccare il consumo e gli investimenti, potrebbe far crescere i costi dei prestiti e mettere pressione sul tasso di cambio.
Daniela Budu, 26.05.2017, 16:27
Daltra parte, in occasione della presentazione del rapporto sulla stabilità finanziaria 2017, il governatore della Banca Centrale romena, Mugur Isărescu, ha valutato che una crescita economica rapida, come quella registrata ultimamente in Romania, persino in un contesto macroeconomico stabile, comporta anche rischi in rescita. Il governatore ha spiegato che il compito della Banca Centrale è di monitorare questi rischi e comunicarli, per diminuire gli eventuali effetti negativi, anzichè spaventare la popolazione.
“Il fatto che i rischi sono ridotti non deve portare alla conclusione che la Banca Centrale ha sbagliato a trasmettere un rischio, come se ciò fosse dovuto succedere, che crollasse una banca, che si dimostrasse che noi abbiamo avuto ragione. Non è questo il nostro obiettivo, nè di spaventare la popolazione. È una pratica europea, perchè in un mondo sofisticato, con istituzioni finanziarie sofisticate, come quello in cui siamo entrati, i rischi sono inerenti”, spiega Mugur Isărescu.
Dal canto suo, il vicegovernatore della BCR, Liviu Voinea ritiene che, dal precedente rapporto, la stabilità finanziaria è rimasta robusta in Romania, e i rischi sono calati in intensità e numero, ma si sono diversificati.
“Valutiamo che cè un rischio sistemico alto di natura prevalentemente esterna, ma con una dinamica meno accentuata di qualche mese fa, cioè il rischio di rapido deterioramento della fiducia degli investitori nelle economie emergenti. Inoltre, ci sono tre rischi moderati di natura interna, ossia che gli equilibri macroeconomici diventino tesi e che si mantenga unevoluzione modesta dellattività di concessione dei crediti alle compagnie non finanziarie, nonchè il quadro legislativo in campo finanziario-bancario”, ha detto Liviu Voinea.
Liviu Voinea ha aggiunto che un nuovo rischio è apparso, per ora ridotto, quello di unimpennata dei prezzi sul mercato immobiliare. (traduzione di Adina Vasile)