Eurobarometro sull’energia
I cittadini dell'Unione Europea sostengono le politiche comunitarie in campo energetico e si pronunciano per risparmio.
Ştefan Stoica, 25.09.2024, 11:19
L’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina ha costretto l’Unione Europea nel suo complesso e la maggior parte degli stati membri a rinunciare gradualmente al gas russo per non alimentare la macchina da guerra di Mosca. Tutto ciò, unito all’aspirazione di rinunciare, entro un periodo di tempo ragionevole, ai combustibili fossili inquinanti, ha portato la questione energetica ai primi posti nell’agenda dell’Unione.
Più di tre quarti degli europei affermano che l’Unione dovrebbe avere un ruolo di coordinamento più forte nel campo dell’energia e, secondo un Eurobarometro su questo tema pubblicato ieri, i cittadini europei sostengono la politica energetica comunitaria. Otto europei su dieci concordano sul fatto che gli obiettivi climatici dell’UE stimoleranno la creazione di nuovi posti di lavoro e attireranno investimenti nel settore dell’energia pulita, e tre quarti credono che le politiche europee ridurranno la dipendenza dalle importazioni di energia.
L’Europa, sostiene la maggioranza degli intervistati, dovrebbe diversificare le fonti energetiche, anche attraverso investimenti nel rinnovabile, mentre oltre il 50% afferma che dovremmo risparmiare energia tutte le volte che è possibile. Il 40% degli intervistati ritiene che la politica energetica dell’UE dovrebbe garantire prezzi dell’energia più accessibili per i consumatori, mentre il 33% dichiara che l’UE dovrebbe investire in tecnologie energetiche innovative.
Allo stesso tempo, il 30% afferma che le misure dovrebbero concentrarsi sulla riduzione del consumo energetico. Più di tre quarti degli intervistati affermano di aver cambiato radicalmente le proprie abitudini al fine di consumare meno energia.
Quando è stato chiesto di scegliere da un elenco di opzioni per raggiungere la neutralità climatica, la maggior parte degli intervistati ha affermato che l’UE dovrebbe incoraggiare gli stati membri a concentrarsi su misure a sostegno delle famiglie in condizioni di povertà energetica, per ridurre il consumo di energia o misure che aiutino i cittadini a produrre o consumare energia da fonti rinnovabili.
In pochi anni, l’UE ha ridisegnato quasi ogni parte della sua legislazione energetica in linea con il Green Deal europeo e in risposta all’aggressione illegale della Russia contro l’Ucraina e all’utilizzo delle sue risorse energetiche come arma. È stata stimolata la ristrutturazione degli edifici ed è stato riformato il funzionamento dei mercati dell’elettricità e del gas.
Grazie a nuovi strumenti di finanziamento a livello dell’UE, sono stati compiuti progressi impressionanti per sostenere i cittadini e l’economia nel percorso verso la decarbonizzazione, con l’obiettivo della neutralità climatica dell’UE entro il 2050. Negli ultimi anni, i costi energetici record sostenuti da famiglie e imprese, generati dall’aumento della domanda a seguito della pandemia di COVID-19 e della guerra in Ucraina, hanno esercitato pressioni sui bilanci nazionali e hanno contribuito all’aumento dell’inflazione, indica l’Eurobarometro.