Esercito: bilancio del Ministero della Difesa
“Se finora la priorità più importante dell’Esercito Romeno è stata di portare a termine le missioni nei teatri operativi all’estero, da adesso questo obiettivo va accompagnato anche da uno nuovo, quello di aumentare continuamente la capacità di reazione dell’Esercito romeno”. Lo ha sottolineato il presidente romeno Traian Basescu in occasione del bilancio del Ministero della Difesa. Il capo dello stato romeno ha precisato che ciò va fatto “non perchè la Romania sarebbe attaccata da qualcuno, ma perchè quando nell’Est e Nord del suo territorio si verificano avvenimenti come quelli che hanno portato a perdite territoriali per uno stato confinante a favore della Federazione Russa, ciò non può lasciare nè il potere politico, nè l’Esercito senza reazione”.
Corina Cristea, 28.03.2014, 13:32
“Se finora la priorità più importante dell’Esercito Romeno è stata di portare a termine le missioni nei teatri operativi all’estero, da adesso questo obiettivo va accompagnato anche da uno nuovo, quello di aumentare continuamente la capacità di reazione dell’Esercito romeno”. Lo ha sottolineato il presidente romeno Traian Basescu in occasione del bilancio del Ministero della Difesa. Il capo dello stato romeno ha precisato che ciò va fatto “non perchè la Romania sarebbe attaccata da qualcuno, ma perchè quando nell’Est e Nord del suo territorio si verificano avvenimenti come quelli che hanno portato a perdite territoriali per uno stato confinante a favore della Federazione Russa, ciò non può lasciare nè il potere politico, nè l’Esercito senza reazione”.
“Non possiamo guardare gli incidenti del 2008, quando la Federazione Russa ha occupato l’Abkazia e l’Ossezia del Sud, come incidenti isolati. È seguita l’Ucraina e qualsiasi politico, come qualsiasi stratega militare, deve farsi la domanda cosa o chi seguirà”, ha affermato Basescu.
Stando al capo dello stato, ciò significa stanziare risorse supplementari nella manovra bis, nonchè una buona pianificazione per il 2015. Le dichiarazioni del presidente arrivano nel contesto in cui lo stanziamento dal bilancio dei fondi necessari per l’ammodernamento dell’Esercito ha rappresentato, negli ultimi anni, un problema. Il budget dell’Esercito romeno — che deve avvicinarsi al livello di finanziamento convenuto con la Nato però mai raggiunto, del 2% del Pil — è quest’anno pari all’1,4% del Pil.
“Nel 2013, in conformità alla strategia approvata nel Consiglio Supremo di Difesa, è iniziato lo stanziamento in un ritmo più accelerato dei fondi al budget del Ministero della Difesa e abbiamo elaborato un programma di ammodernamento dell’Esercito per il periodo 2012-2016, e fino al 2022, cosicchè gli elementi di ammodernamento e ristrutturazione dell’esercito siano compatibili con quelli della NATO”, ha dichiarato il ministro della Difesa romeno, Mircea Dusa.
Il ministro della Difesa ha ricordato che nei 10 anni da quando è membro della Nato, lo stato romeno è riuscito a creare un esercito moderno ed efficiente, con esperienza nei teatri operativi. Stando al ministro, finora, oltre 40 mila militari romeni hanno partecipato tramite rotazione a missioni internazionali, con ottimi risultati, diventando ambasciatori della Romania nel mondo.