Esame di maturità 2016
Definita dagli specialisti un indicatore eloquente dello stato generale di salute delinsegnamento romeno, la sessione estiva dellesame di maturità ha registrato questanno un tasso di promossi del 66,7%, stando ai dati preliminari annunciati dal Ministero dellIstruzione. I risultati finali, che saranno resi pubblici sabato, dopo la soluzione delle contestazioni, porterebbero una modifica poco significativa del bilancio generale. Lungi dallessere uniforme, la mappa dei risultati rileva disparità importanti tra le province. Campione è la provincia di Cluj (nord-ovest), dove il tasso di promossi è stato dell83,32%, mentre le province con i più scarsi risultati sono Giurgiu, Teleorman e Ilfov, tutte nel sud.
Bogdan Matei, 13.07.2016, 15:54
Anche questanno ci sono state unità di insegnamento in cui tutti i candidati sono stati bocciati, come il Liceo Tecnologico Halânga, in provincia di Mehedinti (nel sud-ovest), dove nessuno degli studenti liceali iscritti è stato promosso. Nella capitale Bucarest, il tasso di promossi è stato pari al 68,5%, mentre a livello nazionale il tasso di promossi è di solo lo 0,3% maggiore di quello della scorsa sessione.
Per il nuovo ministro dellIstruzione nel Governo tecnocrate di Bucarest, Mircea Dumitru, il bilancio non è per niente soddisfacente. Appena insediato, Dumitru ha annunciato di lanciare in autunno un dibattito sulla riorganizzazione del sistema dinsegnamento, soprattutto di quello liceale. In unintervista a Radio Romania, il ministro ha precisato che i cambiamenti avverranno solo dopo che tutti i fattori implicati, ossia gli insegnanti, i genitori e gli allievi, si metteranno daccordo.
“Non si possono conseguire degli ottimi voti ad un esame cosi difficile come quello di maturità se uno non si prepara per questo esame per un periodo più lungo di tempo in modo sistematico. Il liceo, la scuola romena in generale, deve cambiare questo suo stile di lavoro, di insegnamento, formazione, educazione dei giovani. Probabilmente dobbiamo pensare tutto nel suo insieme, devessere un dibattito reale, un dibattito nazionale al quale partecipino la scuola, gli insegnanti, gli allievi, tutti i fattori di decisione degli assessorati, i genitori, i rappresentanti dei sindacati, quindi si tratta delleducazione dei bambini di questa nazione e deve coagularsi, in un modo oppure in un altro, un punto di vista di tutti quelli che sono interessati ed implicati nelleducazione”, ha detto il ministro.
Le prime reazioni degli analisti sono piuttosto scettiche, visto che, nella Romania post-comunista, tranne il sistema sanitario, non cè stato settore di attività più sottoposto a riforme fallite di quello dellistruzione. Affiliati politicamente o indipendenti, di destra o di sinistra, dallinterno del sistema o fuori dal sistema, quasi tutti i ministri hanno cercato di cambiare le regole. E, dopo tutte queste trasformazioni che non hanno generato, anno dopo anno, che confusione tra allievi e insegnanti, proprio uno degli ex ministri dellIstruzione, lattuale senatore Liviu Pop, definisce lesame di maturità “un eterno fallimento”. (traduzione di Adina Vasile)