Elezioni presidenziali a maggio
In Romania, le prossime elezioni presidenziali si terranno a maggio.
Corina Cristea, 09.01.2025, 12:27
Nella prima riunione di quest’anno, i partiti politici che compongono la coalizione al governo in Romania – PSD, PNL, UDMR – e i rappresentanti delle minoranze nazionali hanno stabilito il calendario delle nuove elezioni presidenziali. La decisione arriva dopo che la Corte Costituzionale ha annullato le elezioni dello scorso anno, a causa delle ingerenze ibride esterne e del finanziamento non dichiarato della campagna elettorale di uno dei candidati. Si tratta dell’indipendente Călin Georgescu, sovranista estremista e ammiratore di Vladimir Putin, che ha sorpreso riuscendo a raccogliere il maggior numero di voti al primo turno delle elezioni annullate ulteriormente.
La coalizione ha quindi concordato che il primo turno delle elezioni presidenziali si terrà il 4 maggio e il secondo il 18 maggio, decisione che verrà concretizzata giuridicamente la prossima settimana attraverso atti normativi adottati dal Governo: un progetto di ordinanza d’urgenza e il progetto di decreto governativo. Nella definizione delle date si è tenuto conto che le elezioni non sovrapponessero alle Festività di Pasqua e della Domenica delle Palme, si legge in un comunicato, che specifica inoltre che il primo turno si svolgerà contemporaneamente alle elezioni parziali in alcune province. Si tratta delle elezioni dei sindaci di 13 località, due città e un Consiglio provinciale.
La coalizione di governo ha anche riconfermato che l’ex presidente del PNL, Crin Antonescu, rimane il suo candidato per la massima carica dello stato. Annunciato il 23 dicembre come unico rappresentante della coalizione alle presidenziali, Crin Antonescu si era autosospeso qualche giorno fa dall’accordo, invocando la mancanza di una data concreta per le elezioni, ma anche del sostegno delle forze politiche che lo avevano proposto.
Mercoledì è stato anche il giorno in cui la Corte d’Appello di Bucarest ha pubblicato le motivazioni della decisione con cui, il 31 dicembre, è stata respinta la causa contro l’Ufficio Elettorale Centrale in merito all’annullamento delle presidenziali. Il diritto di voto e il diritto di essere eletti sono stati violati attraverso l’esercizio di un abuso di potere, hanno sostenuto Călin Georgescu e la Coalizione per la difesa dello stato di diritto nella loro causa. Non è stato rispettato né il diritto del popolo romeno di esercitare la sovranità nazionale attraverso i propri organi rappresentativi, costituiti attraverso elezioni libere e giuste – ha accusato inoltre Călin Georgescu – né il diritto dei cittadini della Romania di vivere in uno stato di diritto e democratico.
Le decisioni della Corte Costituzionale di Romania sono definitive e vincolanti, pertanto non possono essere analizzate in tribunale – scrive nella sua motivazione la Corte d’Appello di Bucarest, specificando inoltre che, tramite l’annullamento di queste elezioni, non sono stati violati i diritti civili e fondamentali dei cittadini previsti dalla Costituzione.