Elezioni: 14 candidati in lizza per le presidenziali
Saranno 14 candidati a contendersi la massima carica nello stato alle elezioni presidenziali che si terranno il 2 novembre in Romania, con il ballottaggio previsto un paio di settimane dopo. Lo scrutinio porta una prima: per la poltrona presidenziale corrono anche due donne.
Radio România, 24.09.2014, 11:58
Il primo ad aver inoltrato la candidatura è stato il premier Victor Ponta, leader del Partito socialdemocratico, il numero uno della coalizione al governo. Unire e costruire sono le parole d’ordine del suo progetto in rappresentanza dell’alleanza elettorale tra i socialdemocratici, l’Unione nazionale per il progresso della Romania e i conservatori.
Da parte sua, il leader liberale Klaus Iohannis, che si candida in rappresentanza dell’Alleanza cristiano-liberale, afferma di voler fare una politica diversa. L’eurodeputata Monica Macovei corre in gara per essere, secondo la propria dichiarazione, la “dipendente” dei romeni.
A sua volta, il leader del Partito liberale riformatore, Calin Popescu Tariceanu, va davanti all’elettorato con un progetto-Paese ambizioso e con un messaggio di serietà.
Mentre Elena Udrea, leader del Partito del Movimento Popolare, dichiara che la Romania ha la chance di andare sulla strada della democrazia e dello sviluppo, il presidente dell’Unione democratica magiari di Romania, Kelemen Hunor, vuole che la Romania diventi uno stato forte e rispettato nella regione e nell’Unione Europea. Il rappresentante del Partito del Popolo, Dan Diaconescu, dichiara che, per la prima volta, l’uomo della strada ha un candidato alla presidenza.
Il 23 settembre, nell’ultimo giorno per la presentazione delle candidature, si sono iscritti altri sette aspiranti alla massima carica. L’ex direttore del Servizio Informazioni Esterne, Teodor Melescanu, si prefigge di essere un presidente di tutti i cittadini romeni, di destra o sinistra che fossero.
Altri candidati sono Constantin Rotaru, appoggiato dal Partito Alternativa Socialista, William Branza, in rappresentanza del Partito Ecologista Romeno, Corneliu Vadim Tudor, leader del Partito la Grande Romania, Mirel Amaritei del Partito Prodemo, accanto a Szilagy Zsolt, sostenuto dal Partito Popolare Magiaro della Transilvania, il quale si pone come obiettivo il rilancio del dialogo romeno-ungherese. L’ultimo ad aver inoltrato la candidatura per le elezioni del 2 novembre è stato l’indipendente Gheorghe Funar.