Egitto: Bucarest segue attentamente sviluppi
L’Egitto è profondamente diviso. Da una parte sono i sostenitori di Mohamed Morsi, il presidente allontanato la settimana scorsa dal potere, appoggiati dalla formazione islamista dei Fratelli Musulmani.
Roxana Vasile, 09.07.2013, 17:01
L’Egitto è profondamente diviso. Da una parte sono i sostenitori di Mohamed Morsi, il presidente allontanato la settimana scorsa dal potere, appoggiati dalla formazione islamista dei Fratelli Musulmani.
Dall’altra parte sono scontenti, che hanno protestato per giorni interi in Piazza Tahrir, al Cairo, diventata simbolo della contestazione del modo in cui Morsi ha guidato il paese nel suo primo anno come capo dello Stato, appoggiati dall’esercito, la cui influenza negli affari del paese è già ben nota.
Potrà la festa del Ramadan appena cominciata – la più importante dei musulmani – calmare gli spiriti nei prossimi 30 giorni, quanto durerà la celebrazione? In molti pensano proprio di no.
I Fratelli Musulmani potrebbero raddoppiare le violenze contro quelli che hanno rimosso il loro presidente, e l’esercito potrebbe dare una risposta su misura. In questo contesto, i moniti sul rischio di una guerra civile si molteplicano.
Inoltre, gli islamisti si sono già pronunciati per una rivolta del popolo contro quelli che cercano — dicono loro — di rubare la loro rivoluzione con i carri armati, e hanno chiesto alla comunità ed ai gruppi internazionali di intervenire per impedire stragi, con riferimento agli scontri armati scoppiati all’inizio di questa settimana, che hanno causato decine di morti.
“Le sfide e l’escalation delle violenze vanno evitate e tutti quelli che rivendicano la legittimità devono agire in modo responsabile per il bene del Paese”, ha affermato il capo della diplomazia europea, Catherine Ashton.
A Bucarest, il segretario di stato agli Affari Globali al Ministero degli Esteri, Mihail Dobre, ha ricevuto l’ambasciatore egiziano Laila Ahmed Bahaa El Din, su richiesta della diplomatica.
Un comunicato del Ministero degli Esteri romeno precisa che “l’ambasciatore egiziano ha presentato la situazione interna attuale nel suo Paese, sottolineando la complessità degli eventi che hanno fatto seguito alla Primavera Araba, e mettendo in risalto le difficoltà affrontate dalle autorità egiziane in questo periodo nella formazione di un governo ad interim, ma anche la loro decisione di assicurare la continuità del processo di trasformazione democratica del Paese”.
La Romania – ha risposto la diplomazia di Bucarest — deplora le perdite di vite umane durante gli scontri degli ultimi giorni, e condanna ogni forma di violenza. Inoltre, segue con preoccupazione, insieme agli altri stati membri dell’Unione Europea, le evoluzioni attuali. Un progetto democratico può avere successo solo attraverso dialogo, e non tramite confronto.
Pertanto, la Romania auspica che in Egitto sia ripristinato al più presto l’ordine costituzionale attraverso nuove elezioni e che il processo di transizione democratica sia ripreso quanto prima possibile.
La posta in gioco supera i confini del Paese. L’Egitto è un fattore chiave per la pace, la sicurezza e lo sviluppo economico nel Mediterraneo, nel Nord Africa e nel Medio Oriente. La sua stabilità e sicurezza sono essenziali per la stabilità e la sicurezza della regione. (trad. Oana Avram)