Effetti economici della crisi in Ucraina
La guerra in Ucraina si fa sentire non solo nel Paese in cui è in corso, i suoi effetti economici si avvertono già anche in Romania, Paese che, come tanti altri, si confronta con un’inflazione alta, rincari dei combustibili e di altri prodotti, ma anche con la situazione di migliaia di dipendenti romeni delle compagnie del Paese colpite dalle sanzioni imposte a Mosca. Nel tentativo di controbilanciare gli effetti della guerra in Ucraina sull’economia romena, il premier Nicolae Ciucă ha avuto, ieri, un incontro con i rappresentanti dell’ambiente privato. Tra questi, anche i rappresentanti della confederazione padronale “Concordia”, che riunisce l’equivalente di un quarto del PIL della Romania. Lo scopo dei colloqui: individuare nuove soluzioni di sostegno all’ambiente d’affari.
“Vogliamo sostenere l’intera economia perché è molto importante per il budget e soprattutto per mantenere i posti di lavoro — ha precisato il premier — abbiamo stanziato somme importanti agli investimenti e ci sono anche programmi europei di finanziamento aperti per sostenere il settore economico. C’è un approccio integrato alle risorse di decine di miliardi di euro che abbiamo a disposizione. Il sostegno concesso all’ambiente d’affari è per i cittadini romeni e questa è la nostra priorità”, ha dichiarato Nicolae Ciucă. Nel contesto della guerra in Ucraina e tenuto conto dell’intenzione della Romania di diventare indipendente dalle importazioni di gas dalla Russia, il primo-ministro ha ricordato agli imprenditori che il fondo per la modernizzazione offre loro la possibilità di sviluppare equipaggiamenti per l’energia rinnovabile.
Il premier ha presentato anche le iniziative del governo per portare a termine l’interconnessione di gas tra la Grecia e la Bulgaria, che può contribuire ad un miglioramento dell’accesso della Romania al gas naturale. Un’altra direzione in cui la Romania intende agire è quella di istituire un pacchetto legislativo per aumentare la capacità di lavorazione e processazione allinterno del Paese in tutti i settori economici — ha aggiunto Nicolae Ciucă. I rappresentanti delle catene dei grandi negozi hanno affermato che le riserve esistenti nel Paese bastano per garantire l’approvvigionamento fino al cliente finale, però hanno chiesto che sia mantenuto il livello del potere d’acquisto.
Sempre ieri, il premier ha ricevuto assicurazioni direttamente dai farmer e dai produttori di semi e di olio di girasole che in Romania ci sono sufficienti scorte di olio per la popolazione, anche per l’eventualità di una domanda maggiore sul mercato. La Romania può svolgere un ruolo importante nell’UE e controbilanciare la perdita di alcune importazioni dall’Ucraina, perciò può contribuire alla sicurezza alimentare dell’Unione e di terzi stati che sono fortemente colpiti dalle conseguenze dell’aggressione russa in Ucraina, ha sottolineato il premier.
Corina Cristea, 08.04.2022, 12:47