Economia: Vertice Ue per sud-est europeo a Bucarest
La capitale romena Bucarest ha ospitato, dal 20 al 21 ottobre, il Vertice Ue per l’Europa sud-orientale, dal tema “Sulla strada verso la stabilità e la crescita”, organizzato dalla prestigiosa pubblicazione britannica “The Economist”. Specialisti, imprenditori e autorità della Romania, Albania, Grecia, Italia, Moldova, Croazia hanno analizzato le prospettive politiche, economiche e d’affari per la regione. Affrontati anche temi quali il clima economico e d’affari nell’Europa sud-orientale, le prospettive del settore bancario, le opportunità offerte agli investitori dagli stati della regione nei settori energia, infrastruttura, telecomunicazioni e tecnologia dell’informazione. I rappresentanti della pubblicazione “The Economist” hanno mostrato che le prospettive di crescita per la regione restano positive, ma il processo di ripresa continuerà ad essere uno difficile e potrebbe essere intaccato dal fatto che le riforme strutturali non sono state ancora portate a termine, dagli effetti della crisi in Ucraina su alcune economie importanti, come quella tedesca, ma anche dal fatto che la politica della Banca Centrale Americana rileva che l’epoca del dollaro a tasso zero è tramontata.
România Internațional, 21.10.2014, 13:18
La capitale romena Bucarest ha ospitato, dal 20 al 21 ottobre, il Vertice Ue per l’Europa sud-orientale, dal tema “Sulla strada verso la stabilità e la crescita”, organizzato dalla prestigiosa pubblicazione britannica “The Economist”. Specialisti, imprenditori e autorità della Romania, Albania, Grecia, Italia, Moldova, Croazia hanno analizzato le prospettive politiche, economiche e d’affari per la regione. Affrontati anche temi quali il clima economico e d’affari nell’Europa sud-orientale, le prospettive del settore bancario, le opportunità offerte agli investitori dagli stati della regione nei settori energia, infrastruttura, telecomunicazioni e tecnologia dell’informazione. I rappresentanti della pubblicazione “The Economist” hanno mostrato che le prospettive di crescita per la regione restano positive, ma il processo di ripresa continuerà ad essere uno difficile e potrebbe essere intaccato dal fatto che le riforme strutturali non sono state ancora portate a termine, dagli effetti della crisi in Ucraina su alcune economie importanti, come quella tedesca, ma anche dal fatto che la politica della Banca Centrale Americana rileva che l’epoca del dollaro a tasso zero è tramontata.
Presente al vertice, il premier romeno Victor Ponta ha dichiarato che la sua organizzazione a Bucarest conferma il fatto che la Romania è considerata il più stabile e prevedibile Paese, con un grandissimo potenziale per lo sviluppo, in una regione complicata e movimentata, che si confronta con moltissime sfide. Ponta ha affermato che la Romania, con la strategia che ha in vista, può raggiungere nei prossimi anni non solo l’indipendenza energetica, ma può anche diventare un esportatore nella regione. Il premier romeno crede che, grazie all’esperienza maturata, Bucarest possa sostenere i Paesi dei Balcani Occidentali che si trovano sulla strada dell’integrazione europea.
Dal canto loro, l’ex premier Enrico Letta e l’ex premier greco George Papandreu hanno sottolineato il ruolo importante che la Romania può svolgere nell’Europa Sud-orientale. Enrico Letta afferma che l’Ue ha bisogno “di una Romania che non guardi solo all’interno, bensì di una Romania con un approccio europeo e con la volontà di svolgere un ruolo di leader”. ”Essere leader — ha affermato Letta — significa onore e responsabilità”, perciò, ha detto l’ex premier, “credo che la responsabilità e il nuovo ruolo della Romania in Europa siano adesso alcune delle questioni più importanti”. Anche l’ex premier greco ha valutato che la Romania può essere un ponte di comunicazione tra l’Europa e i suoi vicini orientali. La continuazione dell’allargamento Ue attraverso l’integrazione degli stati dei Balcani avrà grandissimi effetti positivi sulle relazioni bilaterali e regionali, ha detto Papandreu. L’ex premier greco ha sottolineato che la Romania rappresenta un esempio di successo nei Balcani e nell’Ue, che può ispirare anche altri Paesi della regione.
(traduzione di Adina Vasile)