Economia: stime pessimistiche del FMI
Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto in forte calo le stime sull’evoluzione dell’economia mondiale per quest’anno. Il peggioramento giunge in seguito all’impatto negativo più accentuato del previsto che la pandemia ha avuto sull’attività economica nel primo semestre di quest’anno, mentre la ripresa anticipata per il 2021 sarà più graduale di quanto previsto inizialmente. In particolar modo, è notevole l’impatto negativo sulle famiglie, fatto che mette a rischio i progressi registrati nella diminuzione della povertà estrema a livello mondiale dopo gli anni 1990, si rileva nel più recente rapporto sull’economia mondiale.
Mihai Pelin, 25.06.2020, 12:45
Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto in forte calo le stime sull’evoluzione dell’economia mondiale per quest’anno. Il peggioramento giunge in seguito all’impatto negativo più accentuato del previsto che la pandemia ha avuto sull’attività economica nel primo semestre di quest’anno, mentre la ripresa anticipata per il 2021 sarà più graduale di quanto previsto inizialmente. In particolar modo, è notevole l’impatto negativo sulle famiglie, fatto che mette a rischio i progressi registrati nella diminuzione della povertà estrema a livello mondiale dopo gli anni 1990, si rileva nel più recente rapporto sull’economia mondiale.
Secondo il documento, mentre nel mese di aprile il FMI stimava che l’economia mondiale avrebbe registrato quest’anno un calo del 3%, secondo le recenti previsioni, la contrazione sarà del 5%. L’economia americana registrerà un calo dell’8%, mentre l’Eurozona uno del 10,2%. Tra i Paesi maggiormente colpiti saranno la Spagna e l’Italia. Secondo le stime, le insolvenze aumenteranno del 22% in Spagna e del 37% in Italia fino al 2021, rispetto al livello dell’anno scorso. La situazione finanziaria attuale delle compagnie dei due Paesi è più sana rispetto al periodo precedente la crisi finanziaria mondiale del 2009. Fino al terzo trimestre dell’anno scorso, le compagnie spagnole erano riuscite a diminuire notevolmente i propri debiti, del 20%. Pure quelle italiane avevano migliorato la loro situazione finanziaria, sebbene in minor misura.
Per quanto riguarda la Romania, ad aprile, il FMI stimava che l’economia avrebbe registrato quest’anno un calo del 5%, seguito da una ripresa nel 2021, quando l’avanzo sarebbe stato del 3,9%. D’altra parte, le previsioni del FMI indicavano anche una crescita esplosiva del tasso di disoccupazione in Romania, dal 3,9% nel 2019 al 10,1% nel 2020, con una diminuzione al 6% nel 2021. Il mercato del lavoro è stato fortemente colpito in tutto il mondo, in seguito alla pandemia, sullo sfondo del declino accentuato dell’attività economica. Secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, sui circa due miliardi di persone che lavorano in nero a livello mondiale, circa l’80 è stato fortemente colpito.
Ci sono anche alcuni segni positivi, stima il FMI. Le misure fiscali e finanziarie adottate per controbilanciare gli effetti della pandemia in alcuni stati dall’inizio della crisi hanno evitato un peggioramento delle perdite a breve termine. La riduzione dell’orario di lavoro e il sostegno concesso ai dipendenti tramite la cassa integrazione hanno attenuato l’aumento della disoccupazione, mentre il sostegno finanziario alle compagnie e le misure delle autorità hanno impedito l’aumento dei fallimenti. In alcuni casi, le azioni delle banche centrali hanno migliorato le liquidità e limitato l’aumento degli interessi, si legge ancora nel rapporto del FMI.