Economia: Romania va in crescita
Nei primi nove mesi del 2013, la Romania ha registrato una crescita economica del 2,7%, e le autorità di Bucarest hanno tenuto in considerazione il 2,2% per l’intero anno. I dati dell’Eurostat indicano che la Romania ha registrato la maggiore crescita nell’UE nel terzo trimestre dello scorso anno, sia rispetto ai precedenti tre mesi, che al periodo luglio — settembre 2012.
Mihai Pelin, 06.01.2014, 13:15
Nei primi nove mesi del 2013, la Romania ha registrato una crescita economica del 2,7%, e le autorità di Bucarest hanno tenuto in considerazione il 2,2% per l’intero anno. I dati dell’Eurostat indicano che la Romania ha registrato la maggiore crescita nell’UE nel terzo trimestre dello scorso anno, sia rispetto ai precedenti tre mesi, che al periodo luglio — settembre 2012.
Grazie a una crescita economica trimestrale dell’1,6%, la Romania è stata leader nell’UE, seguita da Lettonia (1,2%), Gran Bretaga e Ungheria, entrambe con lo 0,8%. Stando alle autorità di Bucarest, la crescita economica superiore alle aspettative e la continuazione del consolidamento fiscale, il più basso tasso inflazionistico dopo il 1989, il deficit di conto corrente di circa il 2% del Pil e le evoluzioni record delle esportazioni, della produzione industriale e agricola, costituiscono segnali chiari che nel 2013 la Romania è entrata in un nuovo ciclo economico.
Uno dei fattori che hanno trasformato la Romania in una delle economie europee con la più rapida crescita può essere considerato anche il programma con il Fondo Monetario Internazionale. Il secondo accordo di tipo preventivo col Fondo, per un valore di 3,5 miliardi di euro, è stato firmato per un periodo di due anni. E’ il terzo accordo sollecitato dalla Romania ai creditori internazionali, dallo scoppio della crisi economica. Il primo è stato firmato nel 2009, e il secondo nel 2011. Finora, l’assistenza finanziaria concessa alla Romania dal FMI è stata abbastanza sostanziosa.
Tornando alla situazione attuale, va ricordato che nel 2013 l’inflazione è calata al più basso livello dal 1989, il target della Banca Centrale toccando il 2,5%. L’agricoltura è rimasta la protagonista dell’economia. Grazie alle condizioni meteo favorevoli, ma anche alle misure prese dalle autorità nel campo delle irrigazioni, il raccolto del 2013 ha superato 22 milioni di tonnellate, del 50% in più rispetto al 2012. Inoltre, il calo dell’Iva per il pane e i prodotti di panificazione dal 24 al 9% era atteso con reale interesse dall’industria specializzata, che annualmente doveva combattere un’evasione che sfiorava il 70%.
Un altro fattore importante che ha portato crescita è stato l’assorbimento dei fondi europei, che a novembre avevo toccato il 27%. Ma anche così la Romania resta il fanalino di coda dell’Europa sotto questo aspetto. D’altra parte, il 2013 è stato un anno favorevole per la moneta nazionale, il leu, che ha registrato la migliore evoluzione nello spazio comunitario rispetto all’euro. Per il 2014, gli analisti stimano, però, delle fluttuazioni, dato che sarà un anno elettorale, che potrebbe generare instabilità politica.