Economia: Romania, sviluppi nel 2020
Fabbriche con la produzione temporaneamente sospesa, il settore dell’accoglienza al limite della sopravvivenza, teatri e cinema chiusi, i piccoli agricoltori costretti a vendere temporaneamente i loro prodotti nel freddo, all’aperto. L’anno scorso, l’epidemia non ha risparmiato nessuno e ha colpito l’economia e l’intera società romena. La crisi è stata una mondiale e i suoi effetti a livello regionale sono evidenti. In Bulgaria, l’economia che era basata sul turismo si è bloccata. Quasi non toccata dalla crisi di un decennio fa’, la Polonia ha registrato un calo, per la prima volta l’anno scorso, dopo oltre 25 anni di crescita economica continua. Nel 2020, l’economia romena nel suo insieme ha registrato un calo di quasi il 4% rispetto all’anno precedente.
I dati resi pubblici dall’Istituto Nazionale di Statistica indicano, però, la maggiore crescita nel IV trimestre e uno dei cali economici più bassi a livello europeo — afferma contento il premier liberale Florin Cîţu, confidando in uno sviluppo positivo quest’anno. Il Prodotto Interno Lordo della Romania è aumentato nell’ultimo trimestre dell’anno scorso, quando, prima di cooptare nel governo l’Alleanza USR-PLUS e l’UDMR, i liberali hanno governato da soli, di oltre il 5% rispetto al precedente periodo.
Ministro delle Finanze nel precedente governo liberale minoritario, l’attuale primo-ministro si arroga, prevedibilmente, una parte dei meriti e accusa con veemenza l’opposizione socialdemocratica. Quello che io ho detto nel 2020, per tutto l’anno, e i membri del PSD hanno cercato di smentire, si è avverato, ho avuto ragione. La Romania ha registrato una contrazione di -3,9 e una crescita economica di circa il 3% nel IV trimestre ed è stato uno dei pochi Paesi dell’UE a evitare la recessione tecnica. Abbiamo la chance che nel primo trimestre di quest’anno l’economia torni a registrare valori positivi, cioè possiamo recuperare tutto quello che abbiamo perso l’anno scorso, a causa della crisi”, ha dichiarato Florin Cîţu.
Come accade sempre nella competizione politica, gli avversari leggono le cifre in modo diverso. Ex ministro del Lavoro, il deputato PSD Marius Budăi afferma che, in realtà, queste cifre indichino un calo, non una crescita economica: I romeni devono sapere che nel IV trimestre c’è stato un calo di oltre il 16% rispetto al primo, quando non c’era pandemia in Romania. Direi che la “V” di Cîţu si è evaporata e ne è rimasta solo la linea in basso e non è solo la mia opinione, ma anche di molti economisti romeni. Non sarà possibile una ripresa neanche quest’anno, perché questo circolo vizioso dell’austerità non porterà nulla di buono per l’economia.”
I rappresentanti del PSD criticano anche i provvedimenti dell’ordinanza d’urgenza relativa ad alcune misure fiscali e di bilancio, pubblicate, martedì, dal Governo, che indicano un rinvio dell’aumento delle pensioni e dei benefici per i dipendenti delle Ferrovie, il taglio del 50% della gratuità concessa agli studenti per il trasporto e l’eliminazione dei buoni vacanza per i pubblici dipendenti quest’anno. Secondo loro, tutte queste misure, influiranno negativamente sul tenore di vita dei romeni.
Bogdan Matei, 17.02.2021, 12:43
Fabbriche con la produzione temporaneamente sospesa, il settore dell’accoglienza al limite della sopravvivenza, teatri e cinema chiusi, i piccoli agricoltori costretti a vendere temporaneamente i loro prodotti nel freddo, all’aperto. L’anno scorso, l’epidemia non ha risparmiato nessuno e ha colpito l’economia e l’intera società romena. La crisi è stata una mondiale e i suoi effetti a livello regionale sono evidenti. In Bulgaria, l’economia che era basata sul turismo si è bloccata. Quasi non toccata dalla crisi di un decennio fa’, la Polonia ha registrato un calo, per la prima volta l’anno scorso, dopo oltre 25 anni di crescita economica continua. Nel 2020, l’economia romena nel suo insieme ha registrato un calo di quasi il 4% rispetto all’anno precedente.
I dati resi pubblici dall’Istituto Nazionale di Statistica indicano, però, la maggiore crescita nel IV trimestre e uno dei cali economici più bassi a livello europeo — afferma contento il premier liberale Florin Cîţu, confidando in uno sviluppo positivo quest’anno. Il Prodotto Interno Lordo della Romania è aumentato nell’ultimo trimestre dell’anno scorso, quando, prima di cooptare nel governo l’Alleanza USR-PLUS e l’UDMR, i liberali hanno governato da soli, di oltre il 5% rispetto al precedente periodo.
Ministro delle Finanze nel precedente governo liberale minoritario, l’attuale primo-ministro si arroga, prevedibilmente, una parte dei meriti e accusa con veemenza l’opposizione socialdemocratica. Quello che io ho detto nel 2020, per tutto l’anno, e i membri del PSD hanno cercato di smentire, si è avverato, ho avuto ragione. La Romania ha registrato una contrazione di -3,9 e una crescita economica di circa il 3% nel IV trimestre ed è stato uno dei pochi Paesi dell’UE a evitare la recessione tecnica. Abbiamo la chance che nel primo trimestre di quest’anno l’economia torni a registrare valori positivi, cioè possiamo recuperare tutto quello che abbiamo perso l’anno scorso, a causa della crisi”, ha dichiarato Florin Cîţu.
Come accade sempre nella competizione politica, gli avversari leggono le cifre in modo diverso. Ex ministro del Lavoro, il deputato PSD Marius Budăi afferma che, in realtà, queste cifre indichino un calo, non una crescita economica: I romeni devono sapere che nel IV trimestre c’è stato un calo di oltre il 16% rispetto al primo, quando non c’era pandemia in Romania. Direi che la “V” di Cîţu si è evaporata e ne è rimasta solo la linea in basso e non è solo la mia opinione, ma anche di molti economisti romeni. Non sarà possibile una ripresa neanche quest’anno, perché questo circolo vizioso dell’austerità non porterà nulla di buono per l’economia.”
I rappresentanti del PSD criticano anche i provvedimenti dell’ordinanza d’urgenza relativa ad alcune misure fiscali e di bilancio, pubblicate, martedì, dal Governo, che indicano un rinvio dell’aumento delle pensioni e dei benefici per i dipendenti delle Ferrovie, il taglio del 50% della gratuità concessa agli studenti per il trasporto e l’eliminazione dei buoni vacanza per i pubblici dipendenti quest’anno. Secondo loro, tutte queste misure, influiranno negativamente sul tenore di vita dei romeni.