Economia: Romania, la maggiore crescita nell’UE
Le stime preliminari pubblicate dall’Eurostat rilevano che la Romania ha registrato, nel primo trimestre del 2014, la maggiore crescita del Pil nell’Ue, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La crescita è del 3,8%, rispetto alla media dell’1,4%, registrata a livello comunitario, ed è stata sostenuta principalmente dal consumo e dalla produzione industriale. La domanda interna rappresenta un fattore determinante anche nel caso della Germania, dove la crescita dello 0,8% registrata è doppia rispetto alle aspettative degli specialisti. Il consumo in calo e i timori degli investitori fanno registrare dei passi indietro alla seconda economia dell’Eurolandia, quella della Francia.
Corina Cristea, 16.05.2014, 13:06
Le stime preliminari pubblicate dall’Eurostat rilevano che la Romania ha registrato, nel primo trimestre del 2014, la maggiore crescita del Pil nell’Ue, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La crescita è del 3,8%, rispetto alla media dell’1,4%, registrata a livello comunitario, ed è stata sostenuta principalmente dal consumo e dalla produzione industriale. La domanda interna rappresenta un fattore determinante anche nel caso della Germania, dove la crescita dello 0,8% registrata è doppia rispetto alle aspettative degli specialisti. Il consumo in calo e i timori degli investitori fanno registrare dei passi indietro alla seconda economia dell’Eurolandia, quella della Francia.
Stando all’Eurostat, tra le economie con problemi, il Cipro registra il maggior calo, seguito da Estonia, Grecia e Italia. La situazione è invece migliorata nei primi tre mesi dell’anno, rispetto al primo trimestre del 2013, in Spagna e Portogallo — Paesi che hanno attraversato ampi programmi di austerità e riforme, ma anche in Gran Bretagna. D’altra parte, i prezzi hanno registrato, in media, una crescita annua dello 0,8% a livello dell’Ue, spiegabile attraverso l’aumento delle tariffe dell’elettricità e del tabacco e la crescita dei prezzi delle vacanze. In Romania e Austria, il ritmo di crescita di questo indicatore è stato però doppio.
I dati resi pubblici da Eurostat arrivano dopo che, all’inizio del mese, la Commissione Europea ha migliorato nuovamente le previsioni di crescita economica della Romania per il 2014 e il 2015, stimate rispettivamente al 2,5% e al 2,6%. Più ottimista, il ministro con delega al Bilancio, Liviu Voinea, spera persino in una percentuale del 4%. La crescita economica importante registrata non aiuta la Romania a recuperare i ritardi rispetto agli altri Paesi Ue e a passare all’euro nel 2019, ma è un buon passo in avanti. Lo ha affermato, a Bucarest, il vicegovernatore della Banca Centrale Romena, Bogdan Olteanu. Il vicegovernatore ha ricordato che, eccetto la Polonia, tutti i Paesi della regione hanno sentito la crisi come una pausa nel processo di recupero delle loro economie rispetto alle economie dei Paesi Ue. “Il recupero economico è il più importante target dei governi della regione. Nel 2007-2008, le cose stavano bene, ma si sono fermate. Nella maggioranza dei casi, il processo è ripartito e molti Paesi della regione crescono più rapidamente dei vecchi Paesi Ue e di quanto lo facevano nel passato”, ha aggiunto Olteanu.
L’esponente della Banca Centrale ha accennato anche alla situazione del credito in Romania, nel caso del quale già avverrebbe “una piccola espansione”, dopo anni di stagnazione. Ma anche nel caso dell’economia reale, in cui si constata un consolidamento della domanda locale che, afferma Bogdan Olteanu, è in aumento, anche se non ha raggiunto il vero potenziale della Romania.
(traduzione di Adina Vasile)