Economia: prospettive dopo la crisi
Dopo questo periodo di crisi, l’economia romena registrerà alcuni cambiamenti, molte compagnie investiranno nella tecnologia e, per il Governo, la sfida sarà creare posti di lavoro, in modo da convincere a restare nel Paese i romeni tornati dall’estero in questo periodo, il cui numero ammonta a quasi un milione. Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze, Florin Cîţu, in un’intervista a una emittente televisiva, aggiungendo che si potrebbero creare posti di lavoro nel settore retail, dove c’è bisogno di 10.000 persone, ma anche nell’industria dell’accoglienza (alberghi, ristoranti, caffetterie). Il ministro stima che molte compagnie investiranno nella tecnologia, cosicché anche in questi settori ci sarà bisogno di personale.
Daniela Budu, 26.05.2020, 12:20
Dopo questo periodo di crisi, l’economia romena registrerà alcuni cambiamenti, molte compagnie investiranno nella tecnologia e, per il Governo, la sfida sarà creare posti di lavoro, in modo da convincere a restare nel Paese i romeni tornati dall’estero in questo periodo, il cui numero ammonta a quasi un milione. Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze, Florin Cîţu, in un’intervista a una emittente televisiva, aggiungendo che si potrebbero creare posti di lavoro nel settore retail, dove c’è bisogno di 10.000 persone, ma anche nell’industria dell’accoglienza (alberghi, ristoranti, caffetterie). Il ministro stima che molte compagnie investiranno nella tecnologia, cosicché anche in questi settori ci sarà bisogno di personale.
La nuova crisi causata dal coronavirus ha creato problemi per i lavoratori romeni. Secondo il ministero del Lavoro, in questo periodo, oltre 400 mila contratti di lavoro sono cessati, soprattutto nelle industrie del commercio al dettaglio, nei settori riparazione autovetture e moto, lavorazione ed edilizia. Inoltre, il numero dei contratti di lavoro sospesi ammonta a quasi 600 mila. D’altra parte, Florin Cîţu ha annunciato che sono esaminate anche misure di stimolo fiscale per gli imprenditori, atte ad aiutarli a utilizzare parte delle risorse di cui dispongono per aumentare la capacità produttiva. Allo stesso tempo, le risorse della Romania saranno impiegate, nella maggior parte, negli investimenti — ha precisato ancora il ministro.
Florin Cîțu ha aggiunto, nel contesto, che ci sono elementi che rilevano un aumento del potere d’acquisto in futuro, tenuto conto che sia il tasso inflazionistico, che gli interessi sono in calo. “Per quanto riguarda l’inflazione, la situazione è migliorata da un mese all’altro. Il tasso inflazionistico è diminuito e continuerà a calare anche nel prossimo periodo. Allo stesso tempo, anche gli interessi sono in calo, quindi il potere d’acquisto dei romeni aumenta, perché sia i prezzi che gli interessi diminuiscono. Esistono elementi che indicano chiaramente un aumento del potere d’acquisto anche nel prossimo periodo”, ha spiegato il ministro delle Finanze.
Invece, la legge che prevede l’aumento delle pensioni pubbliche dal 1 settembre, crea problemi di sostenibilità per il bilancio dei prossimi due anni, è del parere Florin Cîțu. In più, le istituzioni finanziarie internazionali e le agenzie di rating hanno affermato che rappresenta un rischio significativo per la salute dell’economia. Il ministro ha precisato che, per questa legge e per altre che sono state votate dal Parlamento, non esistono i fondi necessari e che, per non destabilizzare l’economia, vanno prese altre misure. La settimana scorsa, il governo di Bucarest ha annunciato un partenariato con le banche per sostenere il rilancio dell’economia perché, stando al ministro delle Finanze, le banche dispongono sia della perizia, che dei canali necessari per il trasferimento del denaro ai settori performanti dell’economia.