Economia: nuove misure del Governo romeno
Il Governo di Bucarest contempla la riduzione dell’IVA anche per altri generi alimentari, oltre a quelli di panificazione. Il premier Victor Ponta ha sollecitato al ministro dell’Agricoltura, Daniel Constantin, di analizzare questa misura, dal momento che quella già applicata al pane ha dimostrato i benefici fiscali.
Mihai Pelin, 05.09.2014, 11:53
Il Governo di Bucarest contempla la riduzione dell’IVA anche per altri generi alimentari, oltre a quelli di panificazione. Il premier Victor Ponta ha sollecitato al ministro dell’Agricoltura, Daniel Constantin, di analizzare questa misura, dal momento che quella già applicata al pane ha dimostrato i benefici fiscali.
Lo scorso anno, per combattere l’evasione fiscale in questo campo, il Governo aveva deciso la riduzione della tassa dal 24% al 9% per i prodotti di panificazione. L’impatto negativo sulle entrate alle casse dello stato è stato compensato dalla crescita delle accise per alcol e dalla loro introduzione per i beni di lusso.
Oltre alla diminuzione dell’IVA per i generi alimentari, Victor Ponta considera che la Romania deve individuare nuovi sbocchi e fonti di investimenti per andare avanti sulla strada della crescita economica.
Reduce nei giorni scorsi da una visita ufficiale a Pechino, dove ha incontrato rappresentanti delle compagnie cinesi interessate a investimenti in Romania, il primo ministro ha dichiarato che lo stato completerà le entrate e le somme provenienti da fondi europei con progetti nei settori dell’energia e dell’infrastruttura finanziati dalla Cina, per un valore di oltre 6 miliardi di euro.
“Se riusciamo ad avere investimenti, a creare posti di lavoro e ad essere indipendenti dal punto di vista energetico, è una cosa importante, tanto più in quanto la Romania sostiene e ritiene necessarie nuove sanzioni economiche alla Federazione Russa. Ciò significa che dobbiamo invididuare nuovi sbocchi e nuovi investimenti per tutti i produttori romeni e per l’economia del Paese”, ha detto il premier.
Inoltre, Victor Ponta ha annunciato che la tassa applicata alla cosiddette costruzioni speciali sarà riddotta dall’1,5 all’1%, e le imposte raccolte rimarranno nelle casse delle autorità locali e non andranno in quelle dello stato.
“In questo modo, le località avranno maggiori chances di sviluppo. Si tratta di scuole, ospedali nelle città o di strade”, ha aggiunto il premier.
La tassa sulle cosiddette costruzioni speciali interessa solo le persone giuridiche. E’ applicata solo alle costruzioni che non venivano tassate, ad esempio scali o piattaforme di vario tipo, diverse dagli stabilimenti di produzione o dagli uffici, già sottoposti all’imposizione.