Economia: misure per l’imprenditoria
In Romania, l’esenzione dalla tassa sul reinvestimento degli utili sarà applicata da luglio. Lo ha annunciato il premier Victor Ponta, alla firma dell’intesa tra il Governo di Bucarest e l’ambiente d’affari, rappresentato dalla Coalizione per lo Sviluppo della Romania.
Radio România, 16.04.2014, 11:50
In Romania, l’esenzione dalla tassa sul reinvestimento degli utili sarà applicata da luglio. Lo ha annunciato il premier Victor Ponta, alla firma dell’intesa tra il Governo di Bucarest e l’ambiente d’affari, rappresentato dalla Coalizione per lo Sviluppo della Romania.
“Si tratta di una vecchia sollecitazione dell’ambiente d’affari, che potremo applicare dal 1 luglio. Tutte le compagnie che reinvestiranno gli utili riceveranno un appoggio ben meritato, che inevitabilmente porterà nuovi posti di lavoro e nuovi vantaggi per la nostra società”, ha detto il primo ministro.
L’intesa firmata dal Governo e dalla Coalizione per lo Sviluppo della Romania prevede che qualsiasi misura fiscale sarà preceduta da consultazioni. Il premier ha spiegato che, dopo i buoni risultati dello scorso anno, la Romania potrà continuare il trend di crescita ed essere attraente per gli investitori, però il Governo da solo non potrà farcela.
Per andare sulla buona strada, servono stabilità e prevedibilità, ha detto ancora il premier. Anche il presidente della Coalizione per lo Sviluppo della Romania, Steven van Groningen, ha sottolineato che una Romania più competitiva è nell’interesse di tutti.
Intanto, la Camera dei Deputati ha adottato il ddl sulle procedure per la prevenzione dell’insolvenza e per l’insolvenza delle persone giuridiche. La normativa è applicabile ai debitori in difficoltà finanziaria e stabilisce a 40.000 lei (8.800 euro) il tetto minimo del credito legale per il quale potrà essere inoltrata la sollecitazione per l’entrata in insolvenza.
Un recente studio indica che, nel 2013, la Romania si piazzava al secondo posto in una classifica dei Paesi dell’Europa Centrale come numero di insolvenze, assecondando la Serbia. Tra le oltre 600.000 compagnie attive iscritte al Registro del Commercio, l’insolvenza ha raggiunto lo scorso anno il 6,4%. Il fenomeno si è esteso negli ultimi cinque anni soprattutto a livello locale, alla luce della crisi economica.
L’opposizione liberale e democratico-liberale ha votato contro la normativa, annunciando di contestarla alla Corte Costituzionale. I liberali la ritengono incompleta e ingiusta, in quanto, a loro avviso, la mancanza dei provvedimenti relativi alle persone fisiche crea una discriminazione.
“La Romania è l’unico Paese dell’UE, tranne l’Ungheria, in cui non esiste l’insolvenza per le persone fisiche. Oltre un milione di romeni ne hanno bisogno”, ha detto la deputata liberale Alina Gorghiu.
Diverso il parere della maggioranza. Il deputato socialdemocratico Ioan Adam afferma che la legge consente lo svolgimento accurato delle procedure di insolvenza.
“Tramite il meccanismo giuridico, il liquidatore giudiziale avrà le leve che consentiranno una procedura più veloce rispetto a quanto accadeva finora, cosicchè saranno evitate le cause che duravano per anni e che finivano con l’entrata dell’impresa in fallimento”, ha spiegato il deputato Ioan Adam.
Presente ai dibattiti, il ministro della Giustizia, Robert Cazanciuc, ha sottolineato che la legge dell’insolvenza appoggierà l’imprenditoria, che avrà a disposizione strumenti più efficaci per recuperare i crediti legali. Da parte sua, il premier Victor Ponta ritiene la legge estremamente importante per l’ambiente d’affari onesto.