Economia: misure finanziarie del Governo di Bucarest
La Romania registra certi ritardi nel rispettare gli impegni assunti nei confronti dei suoi creditori internazionali e desidera un proroga di qualche mese per riemediare la situazione e cominciare la negoziazione di un nuovo accordo di prestito. È questa la posizione di Bucarest, espressa, di recente, dal premier Victor Ponta. I ritardi riguardano soprattutto la privatizzazione delle grandi compagnie statali e lo svolgimento dei processi di privatizzazione di compagnie come quella di bandiera Tarom, il Complesso Energetico Oltenia oppure Elettrica. Altri ritardi riguardano il miglioramento del sistema fiscale, la spesa efficiente dei soldi nel settore sanitario, le politiche monetarie promosse dalla Banca Centrale o le misure di vigilanza del sistema bancario in Romania.
Una delegazione congiunta del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale e della Commissione Europea si trova questi giorni a Bucarest per una nuova missione di valutazione dell’accordo di tipo preventivo di circa 5 miliardi di euro concluso con la Romania nella primavera del 2011, e affronterà tutti questi aspetti con gli esponenti del Governo romeno. Stando al ministro delegato al Bilancio romeno, Liviu Voinea, nella prima settimana della visita, che si svolgerà fino al 29 gennaio, si concluderanno le discussioni sulla bozza della Finanziaria 2013. Non si preannunciano problemi importanti perchè, affermano le autorità romene, sono state rispettate le intese sul deficit e sulla spesa pubblica. Liviu Voinea ha sottolineato che il bilancio per il 2013 non è uno di austerità, ma di sviluppo, dopo che nel 2010 e nel 2011 il deficit di bilancio è stato ridotto a scapito del tenore di vita della popolazione, e nel 2012 si è puntato sulla riduzione degli investimenti inefficienti e delle perdite nel sistema.
L’analista economico Dan Suciu ritiene che, al di là del rispetto dei requisiti assunti, resta un’altra sfida, quella del ritorno della Romania ad una crescita economica sostenibile, praticamente l’obiettivo di tutte le riforme e di tutti gli aggiustamenti fatti negli ultimi anni. I rappresentanti dell’Esecutivo discuteranno con i finanziatori internazionali anche dell’opportunità e dell’impatto di alcune delle misure che il Gvoerno di Bucarest intende attuare, come l’aumento del salario minimo garantito da 700 lei (pari a 155 euro) a 800 lei (pari a 177 euro) oppure la riduzione dell’Iva per i prodotti agroalimentari di base. Il ministro del Lavoro, Mariana Campeanu, ha dichiarato che le uniche crescite salariali e pensionistiche di quest’anno sono quelle annunciate durante la campagna elettorale dall’Unione Social-liberale, al governo — l’indicizzazione delle pensioni del 4% e il ripristino dei livelli salariali dei pubblici dipendenti precedenti i tagli del 2010.
Corina Cristea, 15.01.2013, 12:58
La Romania registra certi ritardi nel rispettare gli impegni assunti nei confronti dei suoi creditori internazionali e desidera un proroga di qualche mese per riemediare la situazione e cominciare la negoziazione di un nuovo accordo di prestito. È questa la posizione di Bucarest, espressa, di recente, dal premier Victor Ponta. I ritardi riguardano soprattutto la privatizzazione delle grandi compagnie statali e lo svolgimento dei processi di privatizzazione di compagnie come quella di bandiera Tarom, il Complesso Energetico Oltenia oppure Elettrica. Altri ritardi riguardano il miglioramento del sistema fiscale, la spesa efficiente dei soldi nel settore sanitario, le politiche monetarie promosse dalla Banca Centrale o le misure di vigilanza del sistema bancario in Romania.
Una delegazione congiunta del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale e della Commissione Europea si trova questi giorni a Bucarest per una nuova missione di valutazione dell’accordo di tipo preventivo di circa 5 miliardi di euro concluso con la Romania nella primavera del 2011, e affronterà tutti questi aspetti con gli esponenti del Governo romeno. Stando al ministro delegato al Bilancio romeno, Liviu Voinea, nella prima settimana della visita, che si svolgerà fino al 29 gennaio, si concluderanno le discussioni sulla bozza della Finanziaria 2013. Non si preannunciano problemi importanti perchè, affermano le autorità romene, sono state rispettate le intese sul deficit e sulla spesa pubblica. Liviu Voinea ha sottolineato che il bilancio per il 2013 non è uno di austerità, ma di sviluppo, dopo che nel 2010 e nel 2011 il deficit di bilancio è stato ridotto a scapito del tenore di vita della popolazione, e nel 2012 si è puntato sulla riduzione degli investimenti inefficienti e delle perdite nel sistema.
L’analista economico Dan Suciu ritiene che, al di là del rispetto dei requisiti assunti, resta un’altra sfida, quella del ritorno della Romania ad una crescita economica sostenibile, praticamente l’obiettivo di tutte le riforme e di tutti gli aggiustamenti fatti negli ultimi anni. I rappresentanti dell’Esecutivo discuteranno con i finanziatori internazionali anche dell’opportunità e dell’impatto di alcune delle misure che il Gvoerno di Bucarest intende attuare, come l’aumento del salario minimo garantito da 700 lei (pari a 155 euro) a 800 lei (pari a 177 euro) oppure la riduzione dell’Iva per i prodotti agroalimentari di base. Il ministro del Lavoro, Mariana Campeanu, ha dichiarato che le uniche crescite salariali e pensionistiche di quest’anno sono quelle annunciate durante la campagna elettorale dall’Unione Social-liberale, al governo — l’indicizzazione delle pensioni del 4% e il ripristino dei livelli salariali dei pubblici dipendenti precedenti i tagli del 2010.