Economia: missione congiunta FMI – CE – BM a Bucarest
Una missione congiunta del Fondo Monetario Internazionale, della Commissione Europea e della Banca Mondiale ha cominciato una visita di due settimane a Bucarest per valutare l’accordo di tipo preventivo con la Romania.
Corina Cristea, 02.06.2014, 11:25
Una missione congiunta del Fondo Monetario Internazionale, della Commissione Europea e della Banca Mondiale ha cominciato una visita di due settimane a Bucarest per valutare l’accordo di tipo preventivo con la Romania.
A settembre 2013, il board del Fondo aveva approvato la lettera di intenti delle autorità romene relativa all’intesa per un valore di circa due miliardi di euro, per un periodo di due anni, ai quali si aggiungono altri due miliardi dalla Commissione Europea.
Il decimo accordo tra la Romania e il FMI negli ultimi 23 anni scadrà alla metà del 2015. Il ministro con delega al Bilancio, Liviu Voinea, ha assicurato che questo contratto di stabilità sarà l’ultimo accordo del genere con le istituzioni finanziarie internazionali.
L’evoluzione degli indici macroeconomici e soprattutto l’equilibrio di bilancio dominano i colloqui tra le autorità di Bucarest e la missione, dal momento che le entrate alle casse dello stato non ammontano al livello previsto e il Governo intende applicare una serie di misure che lederanno proprio le entrate.
Tra le misure contemplate anche la riduzione dei contributi alla previdenza del 5% a partire dal 1 luglio. L’analista economico Aurelian Dochia ha spiegato a Radio Romania che il Governo deve convincere i rappresentanti delle istituzioni internazionali che ci sono risorse per applicare questa misura.
“Anche se gli indici di performance macroeconomica sono stati ottimi, soprattutto in materia di crescita, appare in un certo qual modo sorprendente che questa evoluzione non si sia riflettuta su misura anche nelle entrate alle casse dello stato. Probabilmente sarà questo un punto importante di discussione per l’equipe del FMI. A questo punto, probabilmente potrebbero essere discusse anche le proposte del Governo di modificare la fiscalità e di ridurre i contributi alla previdenza. Senz’altro, servono solide argomentazioni per convincere il FMI che una riduzione dei contributi non rischia di squlibrare il budget e di spingerci a fine anno verso un deficit superiore ai target concordati”, ha spiegato l’analista.
Il ministro delle Finanze, Ioana Petrescu, ha ricordato che la riduzione dei contributi versati dai datori di lavoro sarà benefica per l’ambiente d’affari, diminuirà la pressione fiscale per i datori di lavoro corretti e potrebbe generare nuovi posti di lavoro, come conseguenza del calo delle assunzioni in nero.
Si stima che le perdite che la misura potrebbe arrecare al budget supereranno i 2,5 miliardi di lei nel secondo trimestre. Però il Governo anticipa anche effetti positivi sul budget, pari a un miliardo, sia dalla crescita economica supplementare che dalla tassazione derivante dalla riduzione del lavoro in nero.