Economia: investitori e benefici
Il pacchetto di maggioranza della Petrom — la più importante compagnia petrolifera romena — è stato acquistato nel 2004 dal noto gruppo austriaco OMV, per circa 700 milioni di euro. Dieci anni dopo, dopo importanti investimenti fatti dal gruppo austriaco, la Petrom è diventata la più profittevole compagnia operante in Romania, a prescindere dal settore di attività. Il profitto dichiarato nel 2013 è stato pari a quasi 1,1 miliardi di euro, di 1,5 volte maggiore del prezzo d’acquisto.
Florentin Căpitănescu, 20.02.2014, 12:41
Del successo della compagnia ha beneficiato pienamento lo stato romeno, nelle cui casse sono entrati 2,3 miliardi di euro, tasse e dividendi. Inoltre, il brand romeno ha recato quasi il 40% del profitto totale ottenuto dagli austriaci nel 2013. Nel 2014, la Petrom – importante protagonista del mercato regionale, grazie alla sua ampia rete di distributori di benzina, che coprono non solo il territorio della Romania, ma anche delle confinanti Moldova, Bulgaria e Serbia — stima un calo delle vendite. La principale causa, nell’opinione della direzione della Petrom, è l’aumento dell’accisa sui carburanti di 7 eurocentesimi al litro, misura che l’Esecutivo di Bucarest intende introdurre dal 1 aprile.
Nel 2014, non solo una grande compagnia, come la Petrom, prevede ostacoli ad un profitto sostanzioso. I rappresentanti delle piccole e medie imprese chiedono al Governo il rinvio dell’imposta sulle costruzioni speciali, entrata in vigore dall’inizio dell’anno. Nove su dieci piccole e medie imprese temono che la tassa porterà al crollo dei profitti e che, in generale, la Romania potrebbe perdere investimenti a favore degli altri stati della zona, che non hanno un simile requisito. La tassa è inadeguata, affermano i rappresentanti delle piccole e medie imprese, nel contesto in cui sarebbe applicata anche sulle costruzioni estremamente importanti — nell’agricoltura, ad esempio, sui sistemi d’irrigazione oppure sugli spazi di immagazzinaggio.