Economia: importanti misure in vista
Anche senza il via libera degli enti finanziari internazionali, le autorità romene hanno deciso, tuttavia, il taglio del 5% dei contributi previdenziali che vanno pagati dai datori, dal 1 ottobre. Lo ha annunciato il premier Victor Ponta, il quale ha dato assicurazioni che lo stato romeno rispetterà tutti i target macroeconomici convenuti con il FMI, con cui la Romania ha concluso lo scorso autunno un accordo di tipo preventivo. La misura, definita in un anno elettorale populistica dall’Opposizione, era auspicata inizialmente per il 1 luglio ed è stata rinviata in seguito alle recenti discussioni a Bucarest con la delegazione dei creditori internazionali.
Corina Cristea, 17.06.2014, 14:04
Questa misura economica, diversa da quelle promosse finora in Romania, può essere applicata in quanto esistono i soldi necessari nel budget, ha spiegato il capo dell’Esecutivo di Bucarest, precisando che l’impatto sul bilancio sarà, nell’ultimo trimestre dell’anno, di 850 milioni di lei.
“Non aumentiamo il deficit di bilancio, non aumentiamo le tasse e le imposte per coprire questo taglio. La decisione va però presa e il Governo la proporrà. Inoltre, mi c’impegno a nome della coalizione governativa, perchè questa cosa l’abbiamo decisa. Quindi, il progetto di legge sarà votato dal Parlamento e, in questo modo, ci sarà la piena legittimità politica per questa misura. Sono convinto che anche l’Opposizione voterà a favore e, cosi’, sarà l’espressione di un consenso politico perchè in questo momento, e non più tardi, non l’anno prossimo, non fra due anni, non fra tre, possiamo prendere questa misura di riduzione della tassazione del lavoro”, ha precisato Ponta.
Il 1 luglio resta però una data ferma per l’aumento del salario minimo lordo, da 850 lei (pari a 188 euro) a 900 lei (pari a 200 euro), questo essendo il secondo aumento quest’anno, dopo quello di 50 lei applicato dal 1 gennaio. D’altra parte, il consigliere onorario del premier, Ionel Blanculescu, ha annunciato che la tassa sulle costruzioni speciali potrebbe essere modificata dall’inizio dell’anno prossimo. Ciò succederà però solo nel contesto in cui un’analisi che sarà realizzata nel successivo periodo rileverà che l’impatto della tassa sul mondo economico è maggiore di quello preconizzato. Stando alle stime iniziali, la somma raccolta sarebbe dovuta ammontare ad un miliardo e mezzo di lei, ma la dimensione possibile degli incassi è stata ridotta dal FMI a 400 milioni di lei, con la motivazione che la Romania non sarebbe capace di raccogliere integralmente una simile tassa.
(traduzione di Adina Vasile)