Economia: EIU anticipa crescita 2,4% in Romania
Sostenuta da una buona annata agricola e dall’aumento delle esportazioni verso Paesi non membri dell’UE, la Romania potrebbe registrare nel 2013 una crescita economica del 2,4%. Lo rilevano le previsioni dell’Economist Intelligence Unit, indicando prospettive ancora migliori per il futuro.
Leyla Cheamil, 22.07.2013, 13:01
Sostenuta da una buona annata agricola e dall’aumento delle esportazioni verso Paesi non membri dell’UE, la Romania potrebbe registrare nel 2013 una crescita economica del 2,4%. Lo rilevano le previsioni dell’Economist Intelligence Unit, indicando prospettive ancora migliori per il futuro.
Un rapporto degli analisti britannici indica che, dal 2014 al 2017, il ritmo di crescita annua sarà accelerato, senza superare il 4%. Anche la produzione industriale crescerà del 3,6% nel 2013. Eppure, l’EIU richiama l’attenzione che uno shock esterno o una recessione severa nell’eurozona potrebbero ledere le sue previsioni per il corrente anno.
Inoltre, la stessa analisi indica un tasso inflazionistico del 3,4% a fine anno, rispetto al 5,3% a maggio. Anche la Banca Centrale romena ha rivisto le previsioni inflazionistiche per la fine dell’anno, dal 3,5 al 3,2%, tenendo in considerazione, tra l’altro, anche il calendario dei rincari annui dei prezzi regolati per elettricità e gas, il rallentamento del commercio con i principali partner dell’UE, il calo continuo delle quotazioni internazionali del petrolio, sullo sfondo di una domanda internazionale più bassa.
D’altra parte, sono minime le chance di una ripresa degli investimenti stranieri diretti entro la fine del 2017, anticipano gli stessi analisti. Invece, il miglioramento dell’assorbimento dei fondi europei contribuirebbe agli investimenti nell’infrastruttura, il che stimolerebbe il potenziale di esportazione a lungo termine.
Per l’esercizio 2014-2020, il bilancio dell’UE ha stanziato alla Romania 22 miliardi di euro, di 2 miliardi in più rispetto al periodo 2007-2013. Nei prossimi anni, il tasso di assorbimento dei fondi strutturali potrebbe essere superiore al 12% registrato negli ultimi 7 anni, stima l’EIU, però i problemi amministrativi e il bisogno di cofinanziamento dei progetti da parte del governo limiteranno le prospettive di una crescita notevole del tasso di assorbimento.
In riferimento al tasso di cambio, l’EIU prevede per fine anno 4,65 lei per un euro e 3,55 lei per un dollaro americano, con turbolenze subite dalla moneta nazionale. Come argomento, gli analisti invocano l’insicurezza e le incertezze nell’eurozona sul calendario della riduzione del programma di acquisto di bond da Federal Reserve, il che potrebbe avere un effetto domino negativo sui mercati emergenti come la Romania. (trad. Iuliana Anghel)