Economia: crescita 3,5%, Romania in testa UE
La crescita economica del 3,5% registrata dalla Romania nel 2013, confermata sia dalla Commissione Europea che dall’Istituto Nazionale di Statistica, ha superato tutte le previsioni delle autorità, degli analisti o delle istituzioni finanziarie, come il Fondo Monetario Internazionale o la Banca Mondiale, che anticipavano il 2,5%.
Florentin Căpitănescu, 17.02.2014, 13:03
La crescita economica del 3,5% registrata dalla Romania nel 2013, confermata sia dalla Commissione Europea che dall’Istituto Nazionale di Statistica, ha superato tutte le previsioni delle autorità, degli analisti o delle istituzioni finanziarie, come il Fondo Monetario Internazionale o la Banca Mondiale, che anticipavano il 2,5%.
I 3,5 pp, che hanno spinto la Romania al primo posto nell’UE come tasso di crescita, si basano sulle performance nell’agricoltura, industria ed esportazioni. Per il Governo di Bucarest, il salto economico, raddoppiato nel 2013 anche da un notevole calo dell’inflazione e da una crescita del tasso di assorbimento dei fondi europei, è una forte premessa per raggiungere i target economici, sociali e fiscali nei prossimi due anni.
“Lo stipendio medio vedrà un aumento del 5% al minimo, mentre le pensioni sono già cresciute del 3,75 dal 1 gennaio, e per il 2015 possiamo già stabilire un incremento del 4,5%. Seguiranno la crescita del salario minimo, pari al reddito minimo garantito, e un’inflazione che, tramite una politica fiscale e di bilancio prudente, consenta alla Banca Centrale di rientrare nei target inflazionistici annui per il 2014 e 2015, cioè il 2,5%, più o meno un punto percentuale. La riduzione del tasso della disoccupazione sotto il fatidico 7% e un più reale di 100.000 nuovi posti di lavoro”, ha spiegato il premier Victor Ponta.
Inoltre, il primo ministro ha precisato che, grazie alla crescita economica, la Romania potrà prendere dei prestiti molto meno cari dai mercati finanziari internazionali, estremamente sensibili a simili segnali.
Eppure, il Fondo Monetario Internazionale richiama l’attenzione che la ripresa economica registrata lo scorso anno dall’Europa centro-sud-orientale, la Romania compresa, è fragile e si basa principalmente sulle esportazioni.
Inoltre, il FMI richiama l’attenzione sul fatto che gli investimenti nell’economia interna potrebbero registrare nel 2014 un leggero calo, a causa della diminuzione dei finanziamenti stanziati dalle banche-madri straniere alle filiali di Romania. Per il 2014, il Fondo prevede una crescita del 2,2% in Romania, una cifra anticipata anche dal Governo di Bucarest.