Economia: contesto finanziario favorevole in Romania
Il Ministero delle Finanze ha annunciato che, a fine settembre, il bilancio generale della Romania ha registrato un’eccedenza pari allo 0,06% del Pil. Con un tasso di cambio di circa 4,5 lei per un euro, le entrate alle casse dello stato, per un valore di 155,4 miliardi di lei, cioè il 23,5% del Pil, hanno superato del 5,5% quelle del corrispondente periodo del 2013.
Roxana Vasile, 28.10.2014, 11:04
Sono state registrate crescite agli incassi da contributi alla previdenza, accise, imposte e tasse per proprietà e utilizzo di beni, imposte su utili o IVA. Il risultato è stato influenzato anche dagli incassi provenienti dai certificati per le emissioni di gas a effetto serra, emessi dal Ministero dell’Economia, nonchè dalla seconda tranche dell’imposta sulle costruzioni speciali.
I soldi arrivati dall’UE nel conto dei pagamenti effettuati sono ancora a un livello basso, pari allo 0,8% del Pil, però comunque in crescita del 9,6% rispetto al corrispondente periodo del 2013. Invece, le spese, ammontate a 155 miliardi di lei, sono calate sia in termini nominali, dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che in termini reali, precisamente dell’1,3% più basse come peso nel Pil.
Aumentate anche le spese di personale, in seguito alla crescita del salario minimo lordo a 850 lei, dal 1 gennaio 2014 e a 900 lei dal 1 luglio. Abbassate, invece, le spese per gli interessi, nonchè quelle per beni e servizi. Quelle destinate agli investimenti, che includono anche le spese di capitale e quelle attinenti ai programmi di sviluppo finanziati da fonti interne ed esterne, sono ammontate a 16,5 miliardi di lei, cioè il 2,5% del Pil, rispetto ai 19,4 miliardi nel corrispondente periodo dello scorso anno.
Gli specialisti vedono nell’attuale contesto economico-finanziario una situazione favorevole che consentirà alla Romania di rientrare nel target di deficit del 2,2% del Pil nel 2014, come concordato in precedenza con il Fondo Monetario Internazionale. La Romania aveva concluso il 2013 con un deficit del bilancio generale consolidato pari al 2,5%. Le autorità di Bucarest auspicano che, mantenendo la disciplina fiscale in sintonia con un target di crescita del 5-6% all’anno, la Romania potrà recuperare le differenze che la separano da altri Paesi dell’UE.