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Echi dopo il vertice Ue

Il Consiglio Europeo, che ha riunito alla fine della scorsa settimana, a Bruxelles, i leader comunitari, non ha portato a sufficienti progressi per sbloccare la prossima tappa dei negoziati sulluscita della Gran Bretagna dallUe, quella riguardante il futuro delle relazioni commerciali con Londra. Le difficoltà sono legate, principalmente, alla somma che Londra dovrà pagare dopo aver lasciato lUnione. Le voci su un “blocco” dei negoziati sulle condizioni della Brexit sono esagerate, ha affermato il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, alla fine del vertice.

Echi dopo il vertice Ue
Echi dopo il vertice Ue

, 23.10.2017, 16:13

Il Consiglio Europeo, che ha riunito alla fine della scorsa settimana, a Bruxelles, i leader comunitari, non ha portato a sufficienti progressi per sbloccare la prossima tappa dei negoziati sulluscita della Gran Bretagna dallUe, quella riguardante il futuro delle relazioni commerciali con Londra. Le difficoltà sono legate, principalmente, alla somma che Londra dovrà pagare dopo aver lasciato lUnione. Le voci su un “blocco” dei negoziati sulle condizioni della Brexit sono esagerate, ha affermato il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, alla fine del vertice.



I 27 leader hanno concordato sullavvio dei preparativi interni per linizio di ciò che nella posizione espressa dagli europei è descritta come la seconda fase dei negoziati con Londra, ossia la negoziazione delle future relazioni tra lUe e la Gran Bretagna dopo la data ufficiale della Brexit, il 29 marzo del 2019, soprattutto di un accordo commerciale ed eventualmente di un periodo di transizione. Ma essi hanno rinviato per il vertice di dicembre la decisione di autorizzare il negoziatore-capo europeo, Michel Barnier, ad avviare le discussioni su questa seconda fase, invocando il fatto che non si sono ancora registrati sufficienti progressi nei tre dossier prioritari per gli europei: i costi della Brexit, i diritti dei cittadini comunitari in Gran Bretagna e la situazione della frontiera tra la Repubblica dIrlanda e la provincia britannica dellIrlanda del Nord.



Il premier britannico Theresa May insiste, dal canto suo, che questi tre dossier e la futura relazione tra Londra e lUe vanno negoziati in parallello. Rappresentante della Romania al vertice di Bruxelles, al termine della riunione il presidente romeno Klaus Iohannis ha riassunto la situazione, durante una conferenza stampa.



“I negoziati sono stati intensi, sono stati compiuti progressi, ma non sufficienti. Quindi, abbiamo constatato oggi che non sono stati raggiunti sufficienti progressi per passare alla prossima fase nella relazione con la Gran Bretagna, ma ciò non deve renderci molto pessimisti. Si è negoziato, le nostre posizioni si sono in una certa misura avvicinate, ma non abbastanza per poter andare avanti. I negoziati continuerano e cercheremo di giungere nella situazione giusta per poter continuare, al prossimo consiglio, a dicembre”, ha affermato Iohannis.



I leader europei hanno affrontato anche il tema della migrazione. Il presidente romeno ha affermato che si sono registrati ottimi risultati su tutti i piani, nel senso della diminuzione del fenomeno. Nella sua opinione, però, questa sarà una questione quasi costante sullagenda europea. (traduzione di Adina Vasile)




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