E’ iniziata la campagna elettorale
Lo scrutinio per le politiche di quest’anno è organizzato in base ad una nuova legislazione. Si torna al voto sulle liste, applicato l’ultima volta 12 anni fa, e si rinuncia al sistema impropriamente detto uninominale, che alle ultime due elezioni politiche, del 2008 e del 2012, ha provocato numerose confusioni ed ha portato ad un parlamento “gonfiato”, con 588 rappresentanti. Ora, la posta in gioco è rappresentata da soli 466 seggi elettorali, 134 al Senato e 308 alla Camera dei Deputati, ai quali si aggiungono i 18 deputati delle minoranze nazionali, diverse da quella ungherese, la cui rappresentazione è garantita a prescindere dal numero di voti ottenuti.
Bogdan Matei, 11.11.2016, 14:59
Ci saranno anche nuove norme di rappresentazione: 1 deputato per ogni 73 mila abitanti e 1 senatore per ogni 168 mila. Sempre più numerosi, i romeni all’estero, il cui numero è stimato a più di tre milioni, continueranno ad essere rappresentati da 2 senatori e 4 deputati. Una prima è l’introduzione del voto per corrispondenza per i romeni con domicilio o residenza oltre confine.
Le buste con i documenti necessari in tal senso sono state già inviate a coloro che si sono iscritti nel registro elettorale. Ion Barbu, il direttore della Compagnia Nazionale le Poste Romene, ha dichiarato a Radio Romania, che è stata anche registrata la prima opzione elettorale di un cittadino romeno residente all’estero: Posso confermarvi che un elettore dall’Austria ha già inviato in Romania il pacco contenente le schede elettorali, in cui ha esercitato il proprio diritto di voto. Il pacco sarà custodito presso l’Ufficio Elettorale per il Voto per Corrispondenza fino alla data delle elezioni, l’11 dicembre, quando saranno desigillati e si farà il conteggio dei voti”.
Nella corsa elettorale si sono iscritte 6493 persone. La maggior parte dei candidati appartengono ai partiti rappresentati nell’attuale Parlamento e che, secondo i sondaggi sugli intenti di voto, si ritroveranno anche nel prossimo. La sinistra è dominata in maniera confortevole dal PSD, ritenuto il possibile vincitore dello scrutinio. Nella zona di destra, il PNL è considerato l’unico partito capace di minacciare l’egemonia dei socialdemocratici, mentre ALDE, PMP oppure UDMR si aggirano intorno alla soglia elettorale del 5%. Nata da una ONG di Bucarest trasformata in partito, l’USR è definita dagli analisti la più importante fra le formazioni apparse di recente e con grandi chance di entrare nel Parlamento.
Nella corsa elettorale si sono iscritti anche 44 candidati indipendenti. Lo scrutinio è molto importante, dicono i commentatori, non solo perché dovrà stabilire una futura maggioranza governativa, che prenderà i redini esecutivi dell’attuale governo tecnocrate e sarà a capo della Romania dall’anno prossimo. Ma anche perché, in funzione della competenza e dell’onestà dei prossimi eletti, si potrà riabilitare l’immagine del Parlamento, attualmente molto impopolare fra i romeni a causa dei numerosi scandali di corruzione con senatori e deputati in primo piano. (tr. G.P.)