Duello a distanza tra i candidati alle presidenziali
La disputa nello spazio pubblico sulla necessità di un confronto diretto tra i finalisti della corsa presidenziale si è trasformata in un dibattito più consistente, forse, di quanto avesse potuto essere uno classico, desiderato dai sostenitori — principalmente emittenti televisive — dell’idea che una competizione presidenziale non può essere priva di uno show mediatico del genere. In pratica, il continuo invito al confronto diretto del capo del PSD Viorica Dăncilă e il rifiuto fermo del presidente in carica, Klaus Iohannis, di accettarlo, offrono abbastanza materia prima.
Ştefan Stoica, 14.11.2019, 12:33
Klaus Iohannis ha spiegato, ad un incontro con i giornalisti, che non accetta un dibattito con Viorica Dăncilă perché è una premier sfiduciata e compromessa, che ha appoggiato ciò che il capo dello stato ha definito i tentativi di accaparrare la giustizia ed ha governato contro i romeni. Klaus Iohannis: La signora Dăncilă è la rappresentante di un partito antidemocratico, non riformato, che ha governato contro i romeni e, ora nella campagna elettorale, finge di essere un candidato democratico e aspetta di essere trattata con grande rispetto da tutti, come se finora avesse difeso la democrazia romena e i romeni”.
Viorica Dăncilă ha risposto, affermando davanti ai giornalisti che il suo controcandidato rifiuta il dibattito diretto perché, in questo modo sarebbe smantellata la propaganda contro il PSD e contro di lei, come leader. Viorica Dăncilă: Probabilmente, è da qui che nasce questo rifiuto che finora ha fatto fatica a spiegare in modo ridicolo e con non-argomenti. Ci sono stati dibattiti tra candidati, questa è una responsabilità che abbiamo nei confronti dei cittadini che vanno a votare. Perché ha paura il signor Iohannis? Rispetterà i romeni che lo hanno votato e i romeni che vanno a votare.”
Lo scambio di battute a distanza tra Iohannis e Dăncilă ha contenuto anche alcuni elementi di bilancio dei mandati, rispettivamente alla Presidenza e al Governo. Klaus Iohannis: Sono stati anni complicati per la Romania e penso di poter affermare, adesso, che sono riuscito in questi anni, anche se il PSD ha governato così come ho descritto, a mantenere la Romania sulla linea euroatlantica, ho evitato crisi profonde in Romania e, sinceramente, avrei voluto molto lavorare con un governo che lavorasse per i romeni, che portasse avanti la Romania! Adesso, alla fine, posso dire che, nelle condizioni in cui si sono svolti gli avvenimenti politici negli ultimi cinque anni, ma soprattutto negli ultimi tre anni, penso di aver fatto tutto quello che un presidente poteva fare, osservando la costituzione”.
La risposta di Viorica Dăncilă: Parla di un governo disastroso. Se vengono aumentati stipendi e pensioni, se si fanno investimenti nelle comunità locali, se l’economia della Romania viene portata al massimo livello tra gli stati membri, al secondo posto dal punto di vista della crescita economica in Europa, vuol dire un governo disastroso, allora significa che o è in malafede, o non è stato informato correttamente. E in più, un governo disastroso non vuol dire gestire la presidenza di turno del Consiglio dell’UE così bene da ricevere l’apprezzamento e le lodi da parte di tutti gli stati membri e da stati terzi”. Il duello a distanza continuerà e lo spettacolo elettorale non manca.