Droni, una questione di sicurezza
Disegno di legge per combattere i droni che entrano in Romania senza autorizzazione.
Leyla Cheamil, 30.10.2024, 12:30
A Bucarest, il Ministero della Difesa ha lanciato in trasparenza decisionale un disegno di legge che migliora le misure di sicurezza aerea. Il progetto, che mira anche alla possibilità di contrastare i droni che entrano nello spazio aereo della Romania, dovrebbe essere votato nella prossima sessione del Parlamento, una volta il Governo completerà la sua elaborazione. Pertanto, gli aerei senza pilota, i droni che attraversano illegalmente il confine di stato della Romania e volano nello spazio aereo nazionale senza autorizzazione potranno essere distrutti, neutralizzati.
Allo stesso tempo, il ddl prevede che sarà possibile assumere il controllo del loro volo. Tali misure saranno disposte in relazione al livello di minaccia, entro i limiti del diritto internazionale applicabile, tenendo presenti tutte le circostanze specifiche dell’evento e la priorità di proteggere la vita delle persone. L’ultima soluzione possibile applicata è la distruzione dell’aereo senza pilota a bordo, che utilizza senza autorizzazione lo spazio aereo nazionale.
Contro i sistemi aerei senza pilota si possono adottare una o più misure non cinetiche. Queste implicano il rilevamento del drone, la presa del controllo o la neutralizzazione disabilitando le funzioni di comando, controllo o comunicazione. Una delle misure cinetiche sarebbe quella di immobilizzare o distruggere l’aereo senza pilota a bordo.
Il disegno di legge avviato dal Ministero della Difesa stabilisce anche le modalità di azione contro gli aerei pilotati. Se i rispettivi aerei utilizzano lo spazio aereo della Romania in modo non autorizzato, vengono intercettati e, a seconda del caso, gli aerei intercettori possono sparare colpi di avvertimento e, in ultima istanza, di distruzione. Il ddl è stato avviato nel contesto in cui la Romania, che condivide un confine di circa 600 chilometri con l’Ucraina, ha registrato, nell’ultimo anno, ripetuti casi in cui frammenti di droni russi sono caduti sul suo territorio, durante gli attacchi di Mosca alle infrastrutture portuali di Ucraina.
“I militari hanno bisogno di disposizioni legali per esercitare in tempo di pace – non essendo la Romania in guerra con la Federazione Russa – il diritto di non permettere che oggetti che non dichiarano la loro identità né sono attribuiti a una forza terza, violino il nostro spazio aereo e producano probabili e indesiderati danni materiali, sia nel campo degli obiettivi civili che in quello degli obiettivi di interesse pubblico”, è il parere dell’analista militare Ion Petrescu.
Secondo il ddl, i sistemi alleati presenti in Romania possono partecipare a qualsiasi azione, in conformità con i trattati di difesa collettiva di cui la Romania è firmataria, in quanto membro della NATO e dell’Unione Europea. Nel mese di ottobre, i sistemi radar della Romania hanno rilevato quattro segnali separati – possibilmente provenienti da droni – che violavano lo spazio aereo del paese.