Dove va l’insegnamento romeno?
Mentre fino a 10-15 anni fa il principale vantaggio competitivo della Romania era rappresentato dalla manodopera qualificata e poco costosa, negli ultimi anni la situazione è cambiata e questo vantaggio è stato perso con la scomparsa delle scuole di mestieri. È un errore che va rimediato il prima possibile, perché non sono né l’aspetto politico, né quello economico a frenare lo sviluppo, ma l’assenza di personale qualificato. Queste idee sono state sottolineate di recente durante un dibattito al quale hanno partecipato rappresentanti dei padronati e delle autorità. L’istruzione professionale duale, che permette agli alunni che hanno ultimato gli studi ad entrare sul mercato del lavoro, contemporaneamente alla continuazione dello studio, è il principale elemento che potrebbe sostenere la reindustrializzazione della Romania — sono del parere gli esperti nel settore, stando ai quali, la prima domanda che pongono gli investitori interessati ad una certa regione è legata all’esistenza di posti di scolarizzazione in sistema duale assicurati per un certo numero di dipendenti.
Corina Cristea, 11.07.2017, 13:52
Oltre all’insegnamento duale, la legge sull’apprendistato e quella sullo stage, approvate quest’anno, sono altri due motori capaci di stimolare la reindustrializzazione della Romania. Una legge che riconfigura l’organizzazione e il funzionamento dell’insegnamento duale in Romania è stata elaborata e adottata dalle due camere del Parlamento. Il presidente Klaus Iohannis, che la doveva promulgare, l’ha rimandata però al Parlamento. Stando al capo dello stato, nella sua forma attuale, l’atto normativo genera effetti negativi che intaccano la qualità del processo di insegnamento. Klaus Iohannis considera che l’eliminazione dell’obbligo di autorizzare o accreditare gli operatori economici coinvolti nella formazione professionale tramite l’insegnamento duale rischi di limitare l’impatto positivo generato dalla formazione degli alunni in scuole che hanno questo tipo di regime. In più, alcune modifiche apportate alla legge, portano alla diminuzione del livello di autonomia offerto alle scuole, aggiunge ancora il presidente.
La sua decisione è stata salutata dal principale partito all’opposizione, il PNL, il quale ha esortato tutti i partiti parlamentari a riesaminare con urgenza l’atto normativo. Stando al primo vicepresidente liberale, Raluca Turcan, l’insegnamento duale è la migliore soluzione alla mancanza di manodopera e di scuole di mestieri di cui si lamentano gli imprenditori. D’altra parte, il governo vuole che la strategia per stimolare l’insegnamento duale entri in dibattito pubblico entro il 1 settembre, di modo che possa essere applicata nell’anno scolastico 2018-2019. (tr. G.P.)