Doina Cornea – la scomparsa di un simbolo
Si è spenta, a quasi 89 anni, sconfitta da una terribile malattia, la professoressa, scrittrice, traduttrice, militante per la democrazia Doina Cornea, una delle più apprezzate personalità che si sono opposte alla dittatura comunista. Nata il 30 maggio 1929, a Braşov (centro), in una famiglia greco-cattolica, Doinea Cornea è stata educata nello spirito dei valori morali e religiosi, ma anche in quello della resistenza al dominio ungherese su una parte della Transilvania, durante la seconda guerra mondiale, e contro il comunismo postbellico, fatto insediare dalle truppe sovietiche di occupazione. Professoressa alla cattedra di lingua francese dell’Università Babeş-Bolyai di Cluj (nord-ovest), Doina Cornea è diventata famosa per le critiche pubbliche rivolte al regime di Nicolae Ceauşescu. Le sue lettere aperte, che criticavano l’assurdo e gli orrori della dittatura, trasmesse dal 1982 dalle emittenti radiofoniche occidentali, hanno alimentato le speranze dei romeni e destato la furia delle autorità comuniste.
Bogdan Matei, 04.05.2018, 15:03
Assieme a suo figlio, Leontin Iuhas, ha diffuso, nel 1987, manifesti di solidarietà con gli operai che si erano ribellati a Braşov, ed entrambi sono stati allora fermati. Doina Cornea è stata licenziata dall’università, sottoposta ad una brutale inchiesta, messa agli arresti domiciliari e bastonata dagli agenti della polizia politica comunista, la Securitate. Alla rivoluzione del dicembre 1989, gli abitanti di Cluj scesi in piazza hanno espresso la loro gratitudine nei suoi confronti, scandendo il suo nome e facendo scappare gli agenti della Securitate che stavano sorvegliando continuamente la sua abitazione.
Doina Cornea, in una registrazione conservata nella fonoteca di Radio Romania: “Non so se sia legato a me il 21 dicembre. Può darsi che sia legato a me uno stato d’animo esistente nel Paese. Ho fatto anch’io quello che hanno fatto gli altri. Prima è uscito mio figlio, fuori si sparava, e vicino a lui un uomo è caduto. È entrato in casa e mi ha detto: macello, macello! Ha detto solo queste due parole, era sconvolto. Anch’io ho avuto paura quando sono uscita sulla strada. Lo dico onestamente.”
Cooptata nelle strutture del nuovo potere, il Fronte della Salvezza Nazionale, un miscuglio piuttosto tossico di rivoluzionari autentici e comunisti di seconda mano, Doina Cornea ha preso le distanze abbastanza presto da loro e dal modo in cui governavano il Paese, diventando un critico altrettanto duro del nuovo presidente di sinistra, Ion Iliescu, un ex ministro di Ceauşescu. Si annoverò tra i fondatori del Forum Democratico Antitotalitario di Romania, del Gruppo per il Dialogo Sociale, dell’Alleanza Civica e della Fondazione Culturale Memoria — tutti promotori, negli anni 90, della democratizzazione della Romania e della sua integrazione europea ed euroatlantica.
Doina Cornea è stata molto vicina al leader democristiano Corneliu Coposu, egli stesso un simbolo senza pari della resistenza anticomunista, dopo essere sopravvissuto, senza rinunciare alle sue idee, ad una pena carceraria di 17 anni, per motivi politici. Papa Giovanni Paolo II l’ha insignita dell’Ordine “San Gregorio Magno”, mentre da Re Michele I di Romania ha ricevuto la Croce della Casa Reale di Romania. È stata inoltre insignita dell’Ordine “Stella della Romania” e da parte della Francia ha ricevuto la Legione d’Onore.