Dispute politiche a Bucarest
A quattro mesi da quando era stato eletto presidente dell’Unione Salvate Romania, Dacian Cioloş, ex premier tecnocrate e già commissario europeo per l’agricoltura, ha scelto di rassegnare le dimissioni, perché il progetto di riforma che aveva proposto alla direzione nazionale del partito, dominata da persone vicine all’ex leader Dan Barna, è stato bocciato. È un test che non ha superato, ma non vuol dire che abbandonerà l’USR: Tenuto conto che non ho avuto il sostegno dell’Ufficio Nazionale per questo piano, ho considerato normale e di buon senso rassegnare le mie dimissioni. Resterò membro del partito. Questo partito, per avere un futuro, e io credo che debba averlo, ha bisogno di essere rinfrescato, di riconnettersi con la società, di avere il coraggio di ammettere i propri limiti che dovrà superare nel prossimo periodo”, ha dichiarato Dacian Cioloş.
Ex ministro dei Trasporti apprezzato, Cătălin Drulă, ha assunto la carica di leader ad interim della formazione. Egli ha annunciato subito un cambiamento di visione politica, verso un orientamento liberale ed ha esortato all’unità dei membri. Con il PSD, il PNL e l’UDMR al governo, con una maggioranza del 70%, la crisi all’interno dell’USR è, infatti, la crisi dell’unica formazione che rappresenta l’opposizione democratica nel legislativo romeno. Chi aveva l’illusione che l’Alleanza per l’Unione dei Romeni fosse altro che il successore ideologico dell’estrema destra interbellica si è sbagliato di grosso. Lo dimostra anche un nuovo incidente tipico per l’AUR”, avvenuto ieri alla Camera dei Deputati, durante l’esame della mozione semplice sul tema dell’energia. Chiamato a rendere conto, democraticamente, per le bollette salatissime del gas e dell’elettricità, il ministro dell’energia, Virgil Popescu, è stato aggredito dal leader dell’AUR, George Simion, il quale è salito alla tribuna e gli ha toccato il collo. Il Parlamento di Bucarest aveva finora conosciuto solo violenze di linguaggio. La seduta è stata sospesa e poi ripresa solo con la partecipazione dei parlamentari dell’AUR e dell’USR, che avevano avviato la mozione. La direzione della Camera non ha potuto annunciare alcuna sanzione, perché non esistono provvedimenti in tal senso nel Regolamento.
Il leader liberale Florin Cîţu, il quale aveva ammonito in passato sull’estremismo dell’AUR, ha annunciato che proporrà l’introduzione di misure chiare e dure per questo tipo di incidenti. La stessa formazione ha organizzato le violenti proteste davanti alla sede del Parlamento contro l’introduzione del green pass obbligatorio al lavoro. Lo stesso George Simion è entrato con la forza nell’edificio del Comune di Timişoara, senza essere inserito sulla lista delle udienze. Sempre lui prende spesso in giro colleghi che non gli piacciono, soprattutto membri del PNL e dell’USR, riprendendo immagini contro la loro volontà e avvicinandosi a loro fisicamente. Tramite i suoi leader, l’AUR, promuove in modo aggressivo le correnti antivaccinista, ultranazionalista, sovranista. Di recente, in un comunicato, l’AUR ha definito l’Olocausto un tema minore, che non merita un posto speciale nel programma scolastico, destando reazioni veementi da parte dell’ambasciata d’Israele e dell’Istituto Nazionale per lo Studio dell’Olocausto in Romania Elie Wiesel. La violenza con la quale promuove le sue cosiddette idee sembra attecchire: è salito dal quarto al secondo posto nei sondaggi tra i partiti rappresentati nel Parlamento.
Ştefan Stoica, 08.02.2022, 14:16
A quattro mesi da quando era stato eletto presidente dell’Unione Salvate Romania, Dacian Cioloş, ex premier tecnocrate e già commissario europeo per l’agricoltura, ha scelto di rassegnare le dimissioni, perché il progetto di riforma che aveva proposto alla direzione nazionale del partito, dominata da persone vicine all’ex leader Dan Barna, è stato bocciato. È un test che non ha superato, ma non vuol dire che abbandonerà l’USR: Tenuto conto che non ho avuto il sostegno dell’Ufficio Nazionale per questo piano, ho considerato normale e di buon senso rassegnare le mie dimissioni. Resterò membro del partito. Questo partito, per avere un futuro, e io credo che debba averlo, ha bisogno di essere rinfrescato, di riconnettersi con la società, di avere il coraggio di ammettere i propri limiti che dovrà superare nel prossimo periodo”, ha dichiarato Dacian Cioloş.
Ex ministro dei Trasporti apprezzato, Cătălin Drulă, ha assunto la carica di leader ad interim della formazione. Egli ha annunciato subito un cambiamento di visione politica, verso un orientamento liberale ed ha esortato all’unità dei membri. Con il PSD, il PNL e l’UDMR al governo, con una maggioranza del 70%, la crisi all’interno dell’USR è, infatti, la crisi dell’unica formazione che rappresenta l’opposizione democratica nel legislativo romeno. Chi aveva l’illusione che l’Alleanza per l’Unione dei Romeni fosse altro che il successore ideologico dell’estrema destra interbellica si è sbagliato di grosso. Lo dimostra anche un nuovo incidente tipico per l’AUR”, avvenuto ieri alla Camera dei Deputati, durante l’esame della mozione semplice sul tema dell’energia. Chiamato a rendere conto, democraticamente, per le bollette salatissime del gas e dell’elettricità, il ministro dell’energia, Virgil Popescu, è stato aggredito dal leader dell’AUR, George Simion, il quale è salito alla tribuna e gli ha toccato il collo. Il Parlamento di Bucarest aveva finora conosciuto solo violenze di linguaggio. La seduta è stata sospesa e poi ripresa solo con la partecipazione dei parlamentari dell’AUR e dell’USR, che avevano avviato la mozione. La direzione della Camera non ha potuto annunciare alcuna sanzione, perché non esistono provvedimenti in tal senso nel Regolamento.
Il leader liberale Florin Cîţu, il quale aveva ammonito in passato sull’estremismo dell’AUR, ha annunciato che proporrà l’introduzione di misure chiare e dure per questo tipo di incidenti. La stessa formazione ha organizzato le violenti proteste davanti alla sede del Parlamento contro l’introduzione del green pass obbligatorio al lavoro. Lo stesso George Simion è entrato con la forza nell’edificio del Comune di Timişoara, senza essere inserito sulla lista delle udienze. Sempre lui prende spesso in giro colleghi che non gli piacciono, soprattutto membri del PNL e dell’USR, riprendendo immagini contro la loro volontà e avvicinandosi a loro fisicamente. Tramite i suoi leader, l’AUR, promuove in modo aggressivo le correnti antivaccinista, ultranazionalista, sovranista. Di recente, in un comunicato, l’AUR ha definito l’Olocausto un tema minore, che non merita un posto speciale nel programma scolastico, destando reazioni veementi da parte dell’ambasciata d’Israele e dell’Istituto Nazionale per lo Studio dell’Olocausto in Romania Elie Wiesel. La violenza con la quale promuove le sue cosiddette idee sembra attecchire: è salito dal quarto al secondo posto nei sondaggi tra i partiti rappresentati nel Parlamento.