Dispute fra il Potere e l’Opposizione
La premier Viorica Dăncilă ha avuto giovedì una prima reazione in seguito alla protesta dei romeni all’estero contro il governo, a Bucarest, accusando l’opposizione di aver cercato di arrivare al potere tramite altri mezzi, dopo aver perso le elezioni. La premier ha precisato di aver notato un attacco contro alcune istituzioni dello stato, il primo bersaglio essendo la Gendarmeria, ed ha chiesto ai ministri e ai capi delle istituzioni subordinate di evitare i conflitti. Viorica Dăncilă: “Mi rivolgo a tutti i ministri, ma anche a tutti i capi delle istituzioni in subordine esortandoli a evitare questa spirale del conflitto in cui cercano di attirarci coloro che non sono stati capaci di vincere le elezioni e che cercano ora di arrivare al potere tramite altri mezzi, non democratici. La nostra risposta a tutte queste sfide devono essere le nostre azioni e progetti concreti per i romeni”. Il capo dell’Esecutivo è del parere che l’opposizione cerchi, per motivi strettamente politici, di alimentare la spirale del conflitto che divide ancora di più la società.
Daniela Budu, 24.08.2018, 13:58
La premier Viorica Dăncilă ha avuto giovedì una prima reazione in seguito alla protesta dei romeni all’estero contro il governo, a Bucarest, accusando l’opposizione di aver cercato di arrivare al potere tramite altri mezzi, dopo aver perso le elezioni. La premier ha precisato di aver notato un attacco contro alcune istituzioni dello stato, il primo bersaglio essendo la Gendarmeria, ed ha chiesto ai ministri e ai capi delle istituzioni subordinate di evitare i conflitti. Viorica Dăncilă: “Mi rivolgo a tutti i ministri, ma anche a tutti i capi delle istituzioni in subordine esortandoli a evitare questa spirale del conflitto in cui cercano di attirarci coloro che non sono stati capaci di vincere le elezioni e che cercano ora di arrivare al potere tramite altri mezzi, non democratici. La nostra risposta a tutte queste sfide devono essere le nostre azioni e progetti concreti per i romeni”. Il capo dell’Esecutivo è del parere che l’opposizione cerchi, per motivi strettamente politici, di alimentare la spirale del conflitto che divide ancora di più la società.
Come risposta, il leader PNL, Ludovic Orban, afferma che non esiste alcuna spirale del conflitto sostenuta dall’opposizione tramite il PNL o dal presidente Klaus Iohannis, ma solo una spirale delle bugie e degli abusi in cui si affondano sempre di più il leader PSD, Liviu Dragnea, la premier Viorica Dăncilă, la ministra dell’Interno Carmen Dan e tutti coloro che hanno ordinato la repressione delle proteste e le violenze commesse contro le persone che hanno partecipato alla protesta antigovernativa del 10 agosto. In un comunicato, il leader liberale rimprovera alla premier di non assumersi la responsabilità per le azioni di forza dei gendarmi e per i loro effetti sui manifestanti. Ludovic Orban sostiene che i liberali riprenderanno la sollecitazione che sia ascoltato nel parlamento il ministro dell’Interno, assieme al prefetto della Capitale e ai capi delle forze dell’ordine che sono intervenute a Bucarest.
I liberali chiedono inoltre al presidente del PSD, Liviu Dragnea, di convocare la sessione straordinaria richiesta dall’opposizione, affinché sia soperta la verità sulla repressione delle proteste del 10 agosto, nel contesto in cui — dicono loro — finora nessuno ha dato conto per gli abusi dei gendarmi o per le loro azioni da hooligan. Centinaia di querele sono state inoltrate alla Procura in merito al modo ritenuto eccessivo in cui sono intervenuti i gendarmi alla protesta di Bucarest. D’altra parte, la Camera di Commercio Americana in Romania, AmCham, ha esortato alla responsabilità, sia nelle dichiarazioni sia nelle azioni, i fattori decisionali e le persone che ricoprono cariche pubbliche in Romania e alla cessazione della discriminazione dei romeni secondo il datore di lavoro. Il consiglio giunge dopo che Liviu Dragnea aveva dichiarato a un’emittente televisiva che una parte delle multinazionali finanzia le proteste in Romania e che alcune compagnie hanno interessi economici contrari a quelli dello stato romeno.