Discussioni sulle procedure penali
Coerente con i messaggi trasmessi durante la campagna elettorale dello scorso anno, il presidente Klaus Iohannis ribadisce l’idea che la corruzione va contrastata con tutta l’energia, in quanto il fenomeno si dimostra un freno contro lo sviluppo della Romania.
Corina Cristea, 19.05.2015, 13:24
Di recente, in un’intervista rilasciata alla tv pubblica tedesca ARD, il capo dello stato romeno dichiarava di pensare molto seriamente di attaccare alla Corte Costituzionale le modifiche apportate ultimamente dal Parlamento al Codice penale e a quello di procedura penale, poichè, a suo avviso, la Romania si trova in una tappa intensiva della lotta alla corruzione e una modifica in questo momento delle leggi non è opportuna.
Fra qualche anno, quando spero che il numero dei casi di corruzione sia drammaticamente ridotto, allora poter discutere di una modifica delle leggi, solo se questa cosa sarà necessaria. D’altra parte, la lotta alla corruzione non rappresenta solo un hobby mio o degli altri, che vogliono questa cosa assolutamente, bensì una necessità in Romania, se vuole continuare a svilupparsi, ha detto Klaus Iohannis.
Le modifiche apportate dal Parlamento al Codice penale, ma anche il Codice forestale e la legge sull’incompatibilità degli eletti locali sono state criticate dal presidente anche lunedì a Bucarest in una conferenza stampa.
Il Codice penale e il Codice di procedura penale sono normative nuove. Esse vanno lasciate a funzionare per un tempo per vedere in maniera obiettiva se servono certe modifiche. Non posso accettare che i parlamentari facciano delle modifiche a queste normative nel loro proprio interesse. Di conseguenza, se arriveranno alla promulgazione simili normative, non verranno promulgate, ha detto il presidente.
In riferimento al Codice forestale, Klaus Iohannis dice che non si rivolgerà alla Corte Costituzionale se il parlamento non terrà presente la sua richiesta di riesame, però ha aggiunto che, a suo avviso, i diboscamenti illegali costituiscono un attentato contro la sicurezza nazionale, motivo per cui questo argomento sarà discusso nella prossima seduta del Consiglio Supremo di Difesa del Paese.
Si è discusso pochissimo dell’articolo del Codice forestale che consente lo sfruttamento delle superficie boschive inferiori ai 10 ettari senza l’obbligo del reimboscamento, dicono i suoi contestatari. Tra essi anche l’ex ministro delle risorse idriche e forestali, Lucia Varga, stando alla quale l’approvazione nell’attuale forma rappresenterebbe un attentato contro la vita dei cittadini e delle comunità. Nelle condizioni in cui questo articolo non venisse modificato, oltre un milione di ettari potrebbero essere disboscati senza alcuna previa analisi.
Il Consiglio della Concorrenza propone, d’altra parte, l’eliminazione dal Codice forestale dei provvedimenti che introducono la soglia massima del 30% all’acquisto di massa legnosa dal fondo forestale nazionale e il diritto di prelazione per i produttori di mobili all’acquisto di massa legnosa.