Discussioni sulla sovraimposizione nel settore energetico
La coalizione governativa PSD-PNL-UDMR si è prefissa di adottare la settimana prossima una normativa che prevede la sovraimposizione dei produttori, degli intermediari e dei fornitori di energia. I leader della coalizione hanno sollecitato già al Ministero delle Finanze e all’Autorità Nazionale di Regolazione per l’Energia di fare le simulazioni necessarie e presentarle nei giorni prossimi, affinchè il 1 settembre il Governo possa avere sul tavolo una normativa in grado di stabilire esattamente il modo e il valore della sovraimposizione.
Bogdan Matei, 29.08.2022, 12:28
Personaggio controverso, attaccato non solo dall’opposizione o dai media, ma anche dai propri partner socialdemocratici per il modo in cui gestisce la crisi, il ministro dell’Energia, il liberale Virgil Popescu, spiega ora che i grandissimi profitti del settore vanno eliminati. Il ministro ha fatto l’esempio degli intermediari, di cui afferma che solo acquistano a buon mercato dai produttori e vendono a caro prezzo ai consumatori.
Stiamo esaminando in maniera considerevole l’imposizione dell’intera catena di produzione, intermediazione e fornitura. Generalmente, un’imposta, una tassa non è stabilita dal Ministero dell’Energia. Noi possiamo fornire consulenza in materia di energia, siamo presenti nei gruppi di lavoro, ma lì i leader di progetto, diciamo, sono l’Autorità Nazionale di Regolazione per l’Energia, che ha tutti i dati centralizzati, e il Ministero delle Finanze. Tutto deve essere quanto più corretto e fermo. Non è possibile che alcuni ricavino grossi profitti e altri li paghino. Imponiamo delle tasse a tutti quando si tratta di profitti molto elevati. Anche il mercato dell’energia elettrica, in certe zone, trae profitti alti. Secondo me, un intermediario di energia elettrica o gas naturale non dovrebbe guadagnare più di qualche punto percentuale. Prende e vende, non fa nient’altro, ha dichiarato Virgil Popescu.
Il ministro ha aggiunto che, in autunno, il Governo deciderà cosa succederà sul mercato energetico dopo il 31 marzo 2023, data entro la quale vige l’ordinanza d’urgenza che prevede il tetto ai prezzi dell’energia elettrica e del gas naturale. Intanto, sul continente si moltiplicano le voci che accusano la Russia che, dopo aver invaso l’Ucraina, fa uso delle esportazioni di idrocarburi come di un’arma per vendicarsi delle sanzioni imposte dagli occidentali.
Da un Paese peraltro neutrale e abituato a fare affari con i russi, il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha invitato l’Unione Europea a sganciare il prezzo dell’elettricità da quello del gas per abbassarlo. Il capo del governo conservatore di Vienna ha detto che questo argomento va discusso in una riunione di emergenza, che il prezzo dell’elettricità deve scendere e che non si deve lasciare che Putin decida tutti i giorni per gli europei. Dobbiamo fermare questa follia che sta attualmente imperversando sui mercati energetici, ha concluso Karl Nehammer.