Diplomazia: direzioni della politica estera romena
La strage avvenuta nella redazione del settimanale francese Charlie Hebdo, la presa di ostaggi e le esecuzioni nel negozio kosher parigino hanno scioccato l’intero mondo. Una settimana dopo queste tragedie, paragonabili agli attentati terroristici dell’11 settembre 2001, i politici sono in cerca di soluzioni per prevenire la loro ripetizione. In alcuni Paesi sono già state prese delle misure eccezionali.
Valentin Țigău, 14.01.2015, 13:19
La strage avvenuta nella redazione del settimanale francese Charlie Hebdo, la presa di ostaggi e le esecuzioni nel negozio kosher parigino hanno scioccato l’intero mondo. Una settimana dopo queste tragedie, paragonabili agli attentati terroristici dell’11 settembre 2001, i politici sono in cerca di soluzioni per prevenire la loro ripetizione. In alcuni Paesi sono già state prese delle misure eccezionali.
La Romania non ha cambiato la politica di sicurezza, però è solidale con tutti i Paesi nel contrasto a questo flagello, ha dichiarato a Radio Romania il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu.
“Noi abbiamo condannato subito questa tragica vicenda poichè, dal punto di vista della Romania, nessun atto terroristico è giustificabile. Tanto più in quanto questo atto terroristico mira alla libertà di espressione. E una delle conseguenze di questa situazione è, a mio avviso, la necessità di intensificare la cooperazione internazionale per combattere il terrorismo”, ha dichiarato il ministro.
Il 19 gennaio, i ministri degli Esteri dell’UE discuteranno a Bruxelles il problema della lotta al terrorismo, sotto tutti gli aspetti. E’ possibile che le misure che verranno adottate riguardino un controllo più severo nell’Area Schengen, cui la Romania ha sollecitato l’ingresso. Il capo della diplomazia romena dice che queste misure non dovrebbero, però, ledere la libertà di circolazione nell’UE.
“La Romania è pronta a partecipare a questo sforzo, anche se non è ancora membro dell’Area Schengen, poichè, in pratica, la Romania si comporta come uno stato Schengen de facto”, ha dichiarato Bogdan Aurescu.
D’altra parte, afferma il ministro, per la Romania è altrettanto importante la sicurezza ai propri confini, alla luce della guerra in Ucraina. In questo contesto, la politica estera romena si basa sulla promozione delle relazioni diplomatiche solide e dei partenariati politico-militari in grado di assicurare la propria sicurezza a lungo termine. Il ministro Bodgan Aurescu ha definito in breve a Radio Romania l’attuale politica estera di Bucarest.
“La politica estera della Romania ha obiettivi di consenso nazionale e non credo si possa parlare di modifiche alle linee della politica estera romena: la membership dell’UE, la qualità di alleato della NATO, il Partenariato strategico con gli Stati Uniti, il Partenariato strategico per l’integrazione europea con la Moldova. Sono tutte delle costanti della politica estera romena”, ha spiegato il ministro.
In riferimento al Partenariato strategico con gli Stati Uniti, Bogdan Aurescu ha precisato che quest’anno diventerà operativa la base militare di Deveselu (sud) e il successivo passo sarà la sua integrazione nel sistema antimissile della NATO.